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Archive for the ‘Scuola’ Category

La Scuola.

12 settembre 2012 Lascia un commento

Per augurare un buon inizio di anno scolastico

condivido questo articolo di un giovane professore e scrittore

che sottoscrivo pienamente.

 

                                                                                       LA SCUOLA

Sorprendersi dell’Uomo. Domande radicali ed ermeneutica cristiana della letteratura.

28 agosto 2012 Lascia un commento

A cura di Michele Vilardo.

naro_copertina [al vivo] (1)

Don Massimo Naro,giovane teologo della chiesa nissena,direttore del Centro Studi “A.Cammarata” di San Cataldo e docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo,si propone con un nuovo ed interessante lavoro dal titolo:”Sorprendersi dell’Uomo. Domande radicali ed ermeneutica cristiana della letteratura”,edito dalla Cittadella editrice. I saggi raccolti in questo nuovo volume si propongono di attenzionare,in chiave teologica e ateologica,le domande radicali della letteratura contemporanea in relazione al senso dell’esistenza umana. Il libro raduna saggi dedicati a poeti e narratori che hanno cercato delle risposte alle cosi dette domande radicali. Nella presentazione al testo il Prof.Giulio Ferroni, docente alla Sapienza di Roma,dice che la “radicalità di queste domande è data proprio dal loro essere semplici,dal loro chiamare in causa l’esperienza di tutti quelli che vivono”.Interrogativi semplici, ma al contempo ultimativi, che vertono su questioni forti quali il perché “del vivere e del morire,sulla sete umana di verità e di giustizia,sulla meschine debolezze del potere,sul confronto tra Dio e il dolore innocente,sulla destinazione ultima e vera dell’uomo”.La tesi di fondo sostenuta dall’Autore è la seguente:”la letteratura,sia quella che parteggia per Dio sia quella che grida contro Dio,la letteratura esplicitamente religiosa ma anche quella ateologica,mostra di non poter rimanere senza Dio. Diventa, insomma, un discorso in cui Dio non è nominato esplicitamente e però rimane altrimenti invocato. Così la letteratura e le sue parole rinviano ad un orizzonte-altro, a cui l’uomo non può smettere di anelare”.Per dimostrare ciò,Naro interpella autori noti e meno noti della letteratura dell’otto-novecento che possono essere iscritti,a vario titolo,in ciò che l’autore definisce letteratura “meridiana”:ossia ciò che altrove è stato fatto da filosofi,soprattutto in Sicilia,è stato fatto da letterati.La lettura che Divo Barsotti fa di Leopardi  e quest’ultimo come testimone  della crisi spirituale moderna. La natura poetica della verità,ossia le questioni radicali nella scrittura letteraria dell’inglese John Henry Newman, probabilmente la vetta assoluta del pensiero cattolico post rivoluzione francese. Nato anglicano e convertitosi al cattolicesimo sino a diventare cardinale,Newman è un singolare miscuglio di teologia e letteratura. Per l’autore inglese,Don Massimo parla di autentica “poesia del pensiero” capace di esprimere nelle sue opere “un orizzonte misterioso sorprendentemente presagito oltre che acutamente interpretato,suggestivamente immaginato,ma anche lucidamente interpretato”.A fare da apri pista per gli autori siciliani è Pirandello con le sue  lanterninosofie,facendo reagire le dichiarazioni di fede dello scrittore isolano (“sento e penso Dio in tutto ciò che penso e sento”)con il suo pensiero scettico o di conclamato agnosticismo,lambendo in certi casi l’azzeramento di ogni fede. Prosegue con la  scrittrice, mistica palermitana, Angelina Lanza Damiani,prendendo in considerazione “la terza interpretazione della vita”.Le tematiche della tanatofilia e della tanatofobia,per dirla con Bufalino, attraversano il pensiero poetico siciliano e l’opera dello scrittore ateologo  Sebastiano Addamo e la verità insultante di Pippo Fava,ucciso da Cosa Nostra. L’Italia umile di Carlo Levi  e la poetica profetica di Mario Pomilio. Le domande radicali non si limitano alla sfera esistenziale e religiosa ma sfidano la stessa modernità facendo i conti con il “disinganno cosmico e religioso”,scrive Naro,che l’epoca moderna impone con prepotenza. Due interessanti capitoli conclusivi sono dedicati alla Bibbia come codice della cultura occidentale  e alla Bibbia musiva presente nei mosaici del duomo di Monreale riletta dal poeta Davide Maria Turoldo e dal teologo Romano Guardini.Scrive Naro “Per Turoldo il duomo di Monreale è un «Eden dell’Arte» e i suoi mosaici sono un «mirabile tesoro» che il popolo di Sicilia ha la responsabilità di «custodire» in forza di una vocazione consegnatagli attraverso una storia ormai plurisecolare e nonostante le ombre negative che smorzano lo splendore di questa stessa lunga e grandiosa storia. Si tratta certamente di una vocazione culturale. Ma non solo: il popolo di cui parla il poeta ha, in questi versi, un profilo ecclesiale e perciò la sua vocazione ha anche una ineliminabile qualità cristiana, dipendente proprio dal suo rapporto con il duomo e, nel duomo, con la Parola di Dio che riecheggia figurativamente nei mosaici. La «grazia» e la «virtù» di questo popolo, la sua nobiltà regale più forte di ogni pur suo infamante «crimine», consistono nel suo stare dentro la reggia – che è appunto la basilica costruita nel XII secolo da re Guglielmo II – e nel leggere, dentro la reggia, dentro la basilica, «le storie di Dio» che vi sono raffigurate su uno sfondo immenso di «pietruzze d’oro».

Guardini,scrive Naro, giunse a Monreale nel pomeriggio del giovedì santo del 1929, mentre vi si stava svolgendo la celebrazione liturgica in coena Domini, e vi ritornò il sabato santo, per la messa pasquale. E perciò ebbe la provvidenziale opportunità di vederne lo splendore artistico non nella sua immobilità e intangibilità museale – come di solito accade al turista che vi si reca semplicemente come tale – bensì rivitalizzato dall’azione liturgica alla quale, sin dalla sua costruzione, era stato destinato. Guardini, dunque, non si limitò a visitare il duomo di Monreale. Più radicalmente: lo visse, ne fece esperienza. Percependolo non come cornice materiale ma come parte integrante di un mistero vivente, in cui – per il suo carattere metastorico – ugualmente sono coinvolti gli uomini di oggi insieme a quelli che li hanno preceduti ieri e che hanno loro tramandato il testimone della fede. I profeti biblici e i santi raffigurati negli immensi mosaici monrealesi sembrarono animarsi agli occhi di Guardini, risvegliati dal fruscio dei paramenti sacri e dai canti dell’assemblea, coinvolti nei ritmi della celebrazione, aggregati alla preghiera del vescovo e dei suoi assistenti. Ma, soprattutto, interpellati dallo sguardo dei fedeli, sguardo di contemplazione attraverso cui il mistero si lasciava raggiungere e si rendeva di nuovo presente. Ciò che colpì maggiormente Guardini, secondo la sua stessa testimonianza, fu appunto lo sguardo orante della gente riunita dentro il duomo. «Tutti vivevano nello sguardo» (Alle lebten im Blick), tutti erano protesi a contemplare, scrive affascinato Guardini, intuendo il valore metafisico di quel contemplare: quegli uomini e quelle donne, vivono – più assolutamente: sono – in quanto guardano, vivono e sono perché spalancano i loro occhi sul mistero.

Infine,l’immagine messa in copertina è tratta da una rivista tedesca, negli anni trenta, i terribili anni del nazismo, diretta da Romano Guardini (la rivista si intitolava “Die Schildgenossen”, che significa “gli scudieri”, i portatori di scudo…). L’immagine fu disegnata da Desiderius Lenz, e vuole indicare il modello dell’uomo nuovo, secondo una visione cristianamente ispirata, che la rivista si proponeva di propugnare tra i suoi lettori, docenti e studenti universitari anti-nazisti. Difatti il titolo dell’immagine è “Kanon des menschlichen Kopfes” (Canone del Capo umano, o del Volto umano).

 M.Naro, Sorprendersi dell’Uomo. Domande radicali ed ermeneutica cristiana della letteratura,Cittadella Editrice,pp.392,euro 22,80.

Tre donne una domanda:Hannah Arendt-Simone Weil-Edith Stein.

4 luglio 2012 Lascia un commento

Donne e filosofia,un’accoppiata difficile,forse impossibile.Eppure nel Novecento tre grandi figure  hanno lasciato traccia profonda nella cultura del secolo .Vengono ora rievocate in un vivace saggio della psicanalista lacaniana Giuliana Kantzà.

Tre donne tre passioni:per la giustizia,per la mistica,per la ragione. Tre donne unite dall’ebraismo e pertanto colpite dalla persecuzione nazista. Un’opera assai limpida e gradevole che mescola insieme  le drammatiche vicende delle tre israelite con le loro riflessioni filosofiche.

Simone Weil(1909-1943),comunista e bolscevica,lasciò l’insegnamento della filosofia per lavorare alla Renault.Fù brevemente in Spagna per combattere il regime di Franco.Fuggì negli USA e poi in Inghilterra per sostenere la resistenza di De Gaulle.Frattanto andava maturando il suo rifiuto del comunismo.Ammirava Gesù ma odiava la chiesa,così come odiava gli ebrei “popolo maledetto”.

Edith Stein (1891-1942),testimone e martire di due fedi:quella ebraica e quella cristiana. Vide tra le due religioni una continuità piena e lo mostrò assumendo come giorno del battesimo il 1 gennaio1922,festa insieme ebraica e cristiana. Docente universitaria al seguito di Husserl,la lettura della “Autobiografia” di santa Teresa D’Avila la condusse al cristianesimo e alla clausura del carmelo. Studiosa di san Tommaso D’Aquino ne valorizzò la filosofia,ma mostrò che solo la mistica era definitiva secondo l’insegnamento della “noche obscura de alma”di San Giovanni della Croce.Per sottrarla alle persecuzioni naziste fù mandata da Colonia in Olanda dove venne arrestata e trasferita ad Auschwitz e subito uccisa insieme ad una sua sorella.

Hannah Arendt studiò a Marburgo dove conobbe Martin Heidegger.Si salvò dal nazismo prima in Francia,poi negli Usa.Alcune sue opere hanno segnato la cultura del secolo:anzitutto il “totalitarismo”,acutissima indagine che definisce quella tragica novità del Novecento,che accomunava  comunismo e nazismo.

Un’alterità costitutiva, essere una donna, un’alterità di appartenenza, essere ebree, è la traccia unificante di queste tre donne straordinarie che hanno segnato il percorso speculativo del secolo scorso. Un incrocio di tempi le pone di fronte al nazismo e all’orrore del male: su questo sfondo drammatico si innesta il loro discorso: per Hannah Arendt è la decostruzione di una filosofia separata dalla vita, dal legame sociale; per Simone Weil è l’inquieta e lirica ricerca di una trascendenza; per Edith Stein è la luminosa testimonianza della continuità originaria fra giudaismo e cattolicesimo. La loro opera è inscindibile dalla loro vita: il loro discorso si snoda nel simbolico del linguaggio, ma vibra della loro specificità femminile. È proprio al loro tratto di essere «altra» che Giuliana Kantzà fa riferimento; seguendo l’insegnamento di Jacques Lacan, individua la loro peculiarità di appartenenza sessuale: una donna è «non tutta» nel discorso, è, per struttura, contigua al godimento, aperta alle «vie del desiderio», pronta all’amore.
Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein sono le voci alte di questa alterità femminile che conserva e trasmette l’irriducibile del desiderio: nella prima con la «natalità», «Puer nobis natus est», nella seconda con l’appassionata ricerca del bello, nella terza nella via della mistica. Voci che nella solitudine e nel silenzio dell’urlo contemporaneo fanno cenno alla donna, baluardo di un desiderio estraneo all’«avere», e ci consegnano la domanda: «Che cosa vuole una donna?». Domanda che si oppone all’invadenza del conformismo, alla massificazione, che resiste all’invadenza dello scientismo «che è l’ideologia della soppressione del soggetto». Domanda che tocca il nodo Legge-desiderio-godimento, domanda che apre all’amore.

G.Kantzà,TRE DONNE UNA DOMANDA.Hannah Arendt,Simone Weil,Edith Stein,Ed.Ares,Milano,2012,pp.328.

Femminismo islamico. Corano, diritti, riforme

5 settembre 2010 Lascia un commento


la Repubblica
Femminismo islamico
C’ è una jihad tutta nuova che da qualche anno si aggira per il mondo: va dal Marocco all’ Iran, passando per gli Stati Uniti, la Malesia, la Turchia e l’ Egitto. Le sue armi non sono kalashnikov ma libri e conoscenza. I suoi portabandiera, non kamikaze ma studiose testarde e determinate. Leggi tutto…

Sul complesso rapporto tra Islam e universo femminile.

5 settembre 2010 Lascia un commento


di Chiara Scattone
“Le donne buone sono dunque devote a Dio e sollecite della propria castità, così come Dio è stato sollecito di loro; quanto a quelle di cui temete atti di disobbedienza, ammonitele, poi lasciatele sole nei loro letti, poi battetele; ma se vi ubbidiranno, allora non cercate pretesti per maltrattarle, ché Iddio è grande e sublime”. Questo è probabilmente uno dei passaggi più contestati dal femminismo islamico moderno e contemporaneo, il versetto che ha ‘condannato’ la donna a un ruolo di sottomissione e di inferiorità nei confronti del maschio, ma anche uno dei passaggi più intensi e significativi della storia della comunità muhammadica. Leggi tutto…

I preti e i mafiosi. Storia dei rapporti tra mafie e chiesa cattolica

2 luglio 2010 Lascia un commento

in:
http://maik07.wordpress.com/

La compulsione nella sessualità. Aspetti clinici ed educativi

21 giugno 2010 Lascia un commento

Presentazione del volume:
Attraverso una rassegna storico-clinica delle compulsioni sessuali, dall’antichità ai giorni nostri, il volume ne delinea le principali caratteristiche e traccia l’evoluzione del comportamento compulsivo nei soggetti che ne soffrono, evidenziando come ipersessualità, autoerotismo compulsivo e perversioni sessuali siano manifestazioni di quella che si può definire dipendenza sessuale. Leggi tutto…

Verso il 2011. Identità cattolica e unità degli italiani

19 giugno 2010 Lascia un commento


di Massimo Introvigne
Conferenza tenuta a Prato il 12 giugno 2010 per il Circolo Cives alla Biblioteca Comunale Lazzerini
1. Gobetti, Weber e il partito anti-italiano
Nel 1996 si è svolto a Parigi, per iniziativa del Centro Gobetti e dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, un convegno di studi nel settantesimo anniversario della morte di Piero Gobetti (1901-1926),[1] di cui nel 1999 sono stati pubblicati gli atti. Il convegno ha mostrato come «determinante nella biografia intellettuale»[2] di Gobetti, dove ha la funzione «di un principio esplicativo, di un progetto, di un modello»[3], sia la tesi secondo cui l’arretratezza dell’Italia deriva dal fatto che nel nostro Paese è mancata una Riforma protestante, la quale avrebbe invece garantito prosperità e sviluppo economico e politico alle nazioni più avanzate dell’Europa Settentrionale. Leggi tutto…

Il divieto di macellazione rituale e la libertà religiosa delle minoranze

17 giugno 2010 Lascia un commento


Per macellazione rituale si intende quel particolare tipo di macellazione secondo i riti islamico ed ebraico, che richiedono, tra l’altro, l’uccisione dell’animale tramite iugulazione senza preventivo stordimento. Una volta storditi gli animali vengono appesi per gli arti posteriori (se già non lo erano, come nel caso dei volatili) oppure distesi lateralmente su un piano, quindi, con un coltello pulito, vengono recisi i grandi vasi sanguigni del collo (l’arteria carotide o la vena giugulare) o del petto (tronco carotidale e vena cava anteriore) per permettere il completo dissanguamento della carcassa. Leggi tutto…

Genesi dei diritti umani

17 giugno 2010 Lascia un commento


INTRODUZIONE
Nello spazio di pochi anni, la tematica dei diritti umani ha invaso e permeato più d’una disciplina giuridica, ed è divenuta oggetto di indagine di diverse branche del sapere scientifico. Sempre più frequentemente, autonomi corsi di insegnamento sono dedicati all’argomento. Ciò è dovuto al fatto che i diritti dell’uomo sono venuti assumendo un ruolo crescente nella legislazione, nelle relazioni internazionali e nella coscienza comune. Leggi tutto…

Le aquile sono nate per volare

4 giugno 2010 7 commenti

MICHELE VILARDO ( a cura di).

Cos’ha in comune Leonardo da Vinci con Steven Spielberg,oppure Agata Christie con John Lennon? La loro dislessia. Anzi, la tenacia con la quale sono riusciti a sprigionare tutte le potenzialità creative della loro dislessia. Anche le più recenti ricerche offrono una lettura inedita di tale disturbo,secondo le quali,con un approccio adeguato,la dislessia può divenire straordinaria condizione per lo sviluppo del genio creativo. Leggi tutto…

Le origini del totalitarismo

21 Maggio 2010 4 commenti

MICHELE VILARDO (a cura di).

A cinquant’anni dall’inizio della seconda guerra mondiale e dalla firma del patto tra Hitler e Stalin per la spartizione della Polonia, la ristampa di un classico studio di Hannah Arendt sulle origini del totalitarismo appare particolarmente utile. Da un lato la ripresa del dibattito storiografico sul nazismo nella Germania occidentale e ciò che ne è scaturito e, dall’altro, la volontà e la possibilitàdi molti intellettuali sovietici di effettuare un’analisi non falsificata della storia sovietica facendo luce sul totalitarismo staliniano, rendono quanto mai attuale l’opera della scrittrice ebrea. Leggi tutto…

Due in una carne. Chiesa e sessualità nella storia

8 marzo 2010 27 commenti

Michele Vilardo (a cura di)

Quarta di copertina:
«Il luogo comune è solido: per il cattolicesimo il piacere è colpa, il sesso è peccato. Da praticare con parsimonia e disagio esclusivamente nel matrimonio, e principalmente per procreare. Alcuni enunciati si ripetono nel corso del tempo nella predicazione cattolica fino a rendere possibile una sintesi così brutale. Ma sensibilità più libere, analisi circostanziate dei testi e delle politiche possono di volta in volta articolare, smentire, fino a sgretolare il potenziale conoscitivo di un assunto così generico.» Leggi tutto…

Bioetica senza dogmi

23 febbraio 2010 6 commenti


DI MICHELE VILARDO (a cura di)
La vita è l’eterno diamante che gira su se stesso, sfolgorando in seno / all’infinito da tutte le parti. I beni della vita morale / sono le faccette del diamante. /Ad ogni faccetta corrisponde, dal lato opposto, / un’altra faccetta che non possiamo / vedere nel tempo stesso in cui vediamo la prima.
GUGLIELMO FERRERO,
Tra i due mondi

Credo sia ormai tempo di evadere dalle strettoie della classica dicotomia tra «sacralità» e «qualità» della vita per avviare una riflessione sull’idea di «buona vita», di antica ascendenza aristotelica Leggi tutto…

I miti del nostro tempo

13 febbraio 2010 1 commento

un libro di Umberto Galimberti

A cura di Michele Vilardo.

“CHI NON HA IL CORAGGIO DI APRIRSI ALLA CRISI,RINUNCIANDO ALLE IDEE-MITO CHE FINORA HANNO DIRETTO LA SUA VITA, SI ESPONE A QUELLA INQUIETUDINE PROPRIA DI CHI PIÙ NON CAPISCE, PIÙ NON SI ORIENTA.”
Giovinezza e intelligenza, felicità e amore materno. E poi moda e tecnica, sicurezza e potere, e ancora mercato, crescita economica, nuove tecnologie… Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società. Leggi tutto…

«Sì, ma verso dove?»

29 dicembre 2008 13 commenti

Qui sopra: Intervista a Padre Pino Puglisi in occasione dell’apertura del centro sociale “Padre Nostro”, da lui fondato a Brancaccio

Caro Marcello Briguglia,

Mi giunge una mail in cui tu, in qualità di responsabile laico dell’Ufficio di Pastorale Scolastica di Palermo, m’inviti alla marcia nazionale della pace che avrà luogo a Palermo il 31 dicembre. L’altisonante e rarefatto tema: “Lotta alla povertà e solidarietà globale” (l’aggettivo “globale”, si sa, è ormai globalizzato) è leggermente diverso da quello, un po’ più concreto, assegnato da Benedetto XVI per la giornata della pace del 1° gennaio “Combattere la povertà, costruire la pace”. Leggi tutto…

Una tragedia incomprensibile, anzi, annunciata

23 novembre 2008 4 commenti
Il crollo della scuola

Il crollo della scuola

Dal barbiere è ancora possibile fare incontri interessanti. Proprio ieri parlavo di uno dei miei argomenti preferiti, la scuola, con un signore, anche lui in attesa del suo turno. «Che lei abbia questa passione nell’insegnamento è ammirevole, professore, ma l’edilizia scolastica, al contrario di quanto lei sostiene, è un problema marginale», mi diceva più o meno nello stesso istante in cui a Rivoli crollava il tetto di un’aula scolastica, uccidendo un alunno di diciassette anni, Vito Scafidi, e ferendone gravemente altri. Invano io cercavo di spiegare la scuola come la vede un personalista, e cioè come a un bisogno, e come occorra, quindi, rispondere alle condizioni materiali primarie prima di poter anche solo pensare alla soddisfazione di esigenze più elevate e spirituali. Leggi tutto…

C.Catherwood,Perchè il mondo combatte nel nome di Dio?

13 novembre 2008 Lascia un commento

di

Michele Vilardo

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Cristiani contro musulmani. Sunniti contro sciiti. Cattolici contro protestanti. Perché il mondo combatte nel nome di Dio? Le guerre religiose, e in particolare lo scontro fra civiltà, sono da sempre appartenute alla storia dell’uomo, come se nel genere umano fosse presente una tendenza innata a combattere e distruggere se stessi e gli altri in nome di una fede. Dalla prima jihad nel VII secolo, all’indomani della nascita della religione islamica, alle crociate cristiane del Medioevo; dalle guerre connesse alla Riforma protestante fino al terrorismo settario dei giorni nostri e alla risposta dell’antiterrorismo, Christopher Catherwood ricostruisce accuratamente la storia della guerra santa, la complessità e la molteplicità di aspetti di un argomento che ha diviso e continua a dividere l’opinione pubblica, Il risultato è un’analisi esaustiva del rapporto tra la violenza del passato e i conflitti contemporanei, che rivela lo sconvolgente legame tra guerra e religione.

 

C.Catherwoord,Perchè il mondo combatte nel nome di Dio? Jihad,crociate,terrorismo:tredici secoli di guerre sante. Newton Compton Editori,Roma 2008.

Di cosa parliamo quando parliamo di scuola

19 ottobre 2008 53 commenti

Mentre si parla di tagli alla scuola può accadere pure che il contribuente paghi due volte la stessa ora di lezione. E’ ciò cui ho assistito nelle scuole professionali e ciò che mi succede di dover vedere anche quest’anno, ora che insegno in un liceo: una certa associazione propone al Dirigente d’Istituto approfondimenti pomeridiani, diciamo, d’inglese, arte, informatica e psicologia. I corsi sono finanziati con fondi regionali, il preside accetta, il collegio dei docenti delibera, il progetto parte. La didattica degli insegnamenti curriculari, quella che si svolge nelle ore mattutine, ne risente, perché i ragazzi sono maggiormente impegnati e hanno minore disponibilità di tempo per lo studio personale. Finisce che, se possibile, studiano a casa ancor meno del solito. Ma, pensa il docente titolare della cattedra dell’insegnamento curriculare, il tempo sottratto allo studio personale è compensato da una maggiore ampiezza dell’offerta formativa. Fin qui tutto bene, dunque. Ma si sono fatti i conti senza l’oste, la classe, Leggi tutto…

Cattolici in politica. Coscienza: istruzioni per l’uso

20 settembre 2008 89 commenti

R. Magritte, La réproduction interdite

“Cristo non avrà altri alleati
che i diritti dell’uomo.
Che verranno negati”
(Maurice Clavel)

Nel corso di una sua visita pastorale in Italia, Benedetto XVI ha recentemente auspicato la nascita di una nuova generazione di cattolici rigorosi in politica (7 settembre 2008, Cagliari). Ora, è vero che il papa parla Urbi et orbi, universalmente, ma egli è anche il primate d’Italia e l’occasione e il luogo in cui rivolge un discorso è anche un’indicazione circa l’uditorio cui si rivolge. Oltre che su una sconfessione dell’attuale generazione di cattolici italiani in politica, sconfessione che c’è, ed è stata colta da tutti (stampa, televisione, cittadini cattolici e no) tranne che dai principali destinatari, l’accento del discorso del Pontefice ricade sull’aggettivo “rigorosi”, che significa competenti come politici e al tempo stesso come cattolici, ben attenti a mantenere distinti i due piani. Leggi tutto…

Sciocchezzaio didattico

14 giugno 2008 1 commento

 

 

 

Mentre l’anno scolastico se ne va, gli allievi della 4 I Turistica mi passano un foglietto contenente le castronerie sfuggite agli alunni, ma più spesso agli insegnanti, durante le lezioni. Per me, che insegno loro psicologia della comunicazione, è un dono di un certo valore . La comunicazione a scuola, infatti, la sua qualità, i suoi stili, a pensarci bene, è la vera protagonista di queste spiritosaggini involontarie. Leggi tutto…

Notizie dal pianeta scuola

11 febbraio 2008 3 commenti

Francisco Goya, CapricciFrancisco Goya, Capricci

Il sogno dell’autonomia scolastica genera mostri (e poi li dà in adozione).
In nome dell’autonomia, nella mia scuola s’è deliberato per una singolare scansione dell’anno scolastico e dunque, proprio mentre ovunque in Italia si è agli scrutini del primo quadrimestre, da noi, avendo già concluso a dicembre il primo periodo, si è appena concluso il “fermo didattico”. Quest’ultimo è una specie di fermo biologico della pesca, ma molto meno efficace dal punto di vista degli attesi benefici, perché nel nostro caso la didattica, piuttosto che fermarsi, regredisce. Leggi tutto…

Leggendo l’enciclica Mit brennender Sorge

11 novembre 2007 10 commenti

el-nazismo.jpgSettanta anni fa il Sommo Pontefice Pio XI scriveva l’enciclica all’episcopato tedesco Mit brennender Sorge (Con viva ansia, in seguito: MBS). Motivo immediato: l’abolizione delle scuole confessionali in Germania, l’ultima delle continue violazioni, da parte del Terzo Reich, del concordato tra Stato e Chiesa, voluto da Adolf Hitler stesso nel 1933.
Questo documento, relativamente poco noto, almeno in Italia, è esemplare da molti punti di vista. Nei contenuti, in primo luogo, che delegittimano il regime nazista in nome del Vangelo, del diritto divino, della legge di natura ed anche del diritto positivo. Attraverso un approccio che rimane ancorato alle competenze religiose e morali della propria autorità, Pio XI coglie il nazismo nel suo tratto precipuo di sistema intrinsecamente disumano. In secondo luogo, il testo è di assoluta grandezza storica, oltre che dottrinale, per la parrhesia che pervade l’enciclica. Nessun potere, nessuna autorità ufficiale mondiale aveva prima d’allora osato alzare pubblicamente, e con tale chiarezza, la voce contro Hitler e le sue gerarchie. Leggi tutto…

La scuola che vorrei (come la vede un personalista)

29 ottobre 2007 7 commenti

E. De Amicis, Cuore, Prima ed. tedesca, 1894

«La scuola dà di volta?
Un no vale una rivolta:
nemmeno più ci si volta
su chi vien bocciato a una svolta.
Promosso o bocciato
son nomi
(così come il fato)»
(Maurizio Ruffino)

 

E. De Amicis, Cuore, Prima ed. tedesca, 1894

 

Le recenti affermazioni sugli insegnanti fannulloni da parte del politico che attualmente siede sulla poltrona del ministro dell’istruzione hanno costituito un gustoso diversivo rispetto alle ripetitive polemiche che possono leggersi sui giornali ad ogni inizio d’anno scolastico: caro libri, marce indietro, esami sì, esami no ecc. La facezia proferita dal Ministro è come il siparietto natalizio del presepe, del bue che dice “cornuto” al povero asinello (ma, mutatis mutandis, e in maniera più appropriata al caso, anche dell’asino che dice “somaro” al bue, il quale, mischino, finisce mazziato, oltre che cornuto). Leggi tutto…

La scuola non sa cosa insegnare…

25 Maggio 2007 4 commenti

(…né come debba farlo, né chi)

cap341.gifRagazzo, devi molto perseverare,
avere buona pazienza,
per arrivare al punto
di partenza

(M. Ruffino)

 

 

La società italiana è caratterizzata da una scarsa mobilità sociale. Tra le altre cause si suole indicare la particolare struttura demografica del nostro Paese, con tassi di natalità tra i più bassi e l’invecchiamento della popolazione tra i più accelerati al mondo. Di solito si aggiunge che l’elevata età media della classe dirigente non sarebbe altro che lo specchio di questa particolare situazione sociale. A parere di chi scrive, l’analisi è così poco convincente e goffa da lasciar affiorare il tentativo di autodifesa dei gruppi sociali che detengono il controllo della trasmissione del sapere, dell’informazione e della distribuzione del benessere e sono al tempo stesso i soli adeguatamente rappresentati nelle istituzioni. Basterebbe ricordare che, a soli trentanove anni, Mussolini fu il più giovane primo ministro dell’Italia liberale, la sua ideologia ispirava una chiara politica di espansione demografica e tuttavia il ventennio fascista coincise con la più formidabile fase di blocco delle dinamiche sociali dall’Unità ad oggi. Evidentemente sono in molti a non essersi accorti che la fascinazione delle ingegnerie sociali di ogni tipo, comprese le loro presunte basi scientifiche skinneriane, hanno da tempo rivelato la loro faccia autoritaria.
Le dinamiche sociali non dipendono dai rigidi determinismi immaginati da questa rozza cucina sociologica esibita nei talk show, ma dal grado di uguaglianza reale diffusa nel corpo sociale. La causa principale dell’immobilismo della società italiana, specie nel nostro Meridione, è l’organizzazione del sistema scolastico che, così come è concepito, irrigidisce, appunto, la stratificazione sociale. Leggi tutto…

Vita della scuola alla scuola della vita

14 aprile 2007 4 commenti

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Don Milani fa lezione sotto un albero. Barbiana, 1964.

Il caso di M., il sedicenne studente torinese che si è tolto la vita a causa, come sembra, del mobbing da lui subito da parte compagni di scuola, riassume drammaticamente in una sola vicenda due questioni, apparentemente distanti tra loro, che in queste settimane animano il dibattito pubblico nel nostro Paese: da una parte l’evoluzione del conflitto che nasce dalla richiesta di accettabilità sociale dell’omosessualità e dall’altra la crisi del sistema scolastico. Leggi tutto…