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Leggendo l’enciclica Mit brennender Sorge
Settanta anni fa il Sommo Pontefice Pio XI scriveva l’enciclica all’episcopato tedesco Mit brennender Sorge (Con viva ansia, in seguito: MBS). Motivo immediato: l’abolizione delle scuole confessionali in Germania, l’ultima delle continue violazioni, da parte del Terzo Reich, del concordato tra Stato e Chiesa, voluto da Adolf Hitler stesso nel 1933.
Questo documento, relativamente poco noto, almeno in Italia, è esemplare da molti punti di vista. Nei contenuti, in primo luogo, che delegittimano il regime nazista in nome del Vangelo, del diritto divino, della legge di natura ed anche del diritto positivo. Attraverso un approccio che rimane ancorato alle competenze religiose e morali della propria autorità, Pio XI coglie il nazismo nel suo tratto precipuo di sistema intrinsecamente disumano. In secondo luogo, il testo è di assoluta grandezza storica, oltre che dottrinale, per la parrhesia che pervade l’enciclica. Nessun potere, nessuna autorità ufficiale mondiale aveva prima d’allora osato alzare pubblicamente, e con tale chiarezza, la voce contro Hitler e le sue gerarchie. Leggi tutto…
Il silenzio e la resa. In memoria di Cataldo Naro
Giotto, Il sogno di Innocenzo, Assisi
Di Cataldo Naro, Arcivescovo dal 2002 al 2006 della diocesi col più alto tasso di connivenza tra clero e mafia, Monreale, si racconta che non possedesse le chiavi dei cancelli della sua abitazione, il Palazzo Arcivescovile, che condivideva con il suo predecessore, Mons. Cassisa.
Il nome di quest’ultimo compare in quel vero e proprio cahier de doléance che nel 1993 (allora Cassisa era indagato per corruzione) un gruppo di laici rivolse a Wojtyla, in visita in Sicilia. Di Salvatore Cassisa si dice anche che abitasse nel Palazzo arcivescovile di Monreale da quando il vescovo di cui avrebbe preso il posto, Corrado Mingo, gli assicurò l’appoggio per la sua candidatura alla successione in cambio della promessa, in seguito non onorata, da parte del futuro vescovo Cassisa, di lasciarlo abitare in quel palazzo fino alla morte.
Non saprei dire dove abiti oggi Cassisa, ma ho sempre trovato rivelatore l’aneddoto della sua convivenza con Naro, nello stesso Palazzo di cui il giovane titolare non possedeva la chiave. Vi vedo la parabola della visione e della vicenda esistenziale di Naro circa il rapporto tra Chiesa e Mafia. Leggi tutto…
Hanno scritto