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Posts Tagged ‘Litterae+Dominicae’

Due fratelli


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COMMENTO AL VANGELO DOMENICALE

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Anno C, Quaresima, IV domenica
Gs 5,9a.10ss; Sl 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1ss.11-32
Gustate e vedete com’è buono il Signore


Luca 15,1 Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2 I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». 3 Allora egli disse loro questa parabola:
[…] 11 «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 13 Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. 16 Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. 17 Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; 19 non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. 20 Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21 Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. 22 Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. 23 Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
25 Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26 chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. 27 Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. 28 Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. 29 Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. 31 Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

I versetti 1 e 2 del quindicesimo capitolo di Luca aprono un ciclo di discorsi conviviali di Gesù (15,3-17,10) condotti prevalentemente in parabole, in cui il cibo e il significato culturale del mangiare divengono pretesto e centro di un’articolata riflessione sulla salvezza e sui suoi effetti sociali. Leggi tutto…

L’occasione di Satana

21 febbraio 2010 26 commenti


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Anno C, Quaresima, I domenica
Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13
Resta con noi, Signore, nell’ora della prova

Lc 13,1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto 2 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». 5 Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: 6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. 7 Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai». 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; 10 sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordine per te,
perché essi ti custodiscano;
11 e anche:
essi ti sosterranno con le mani,
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
12 Gesù gli rispose: «È stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». 13 Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

Fjodor Dostojevski nella Leggenda del Grande Inquisitore si esprime così a proposito delle tentazioni di Gesù nel deserto:
«In quelle tre proposte […] è come condensata e profetizzata la storia del genere umano, e sono poste le tre idee in cui confluiranno poi tutte le inconciliabili contraddizioni storiche della natura umana nel mondo intero».
Le contraddizioni consisterebbero nell’eterna ricerca dell’unità di tutto genere umano nella sottomissione ad una autorità universale, aspirazione destinata a restare continuamente frustrata dalla natura, al tempo stesso ribelle e debole, degli esseri umani. Leggi tutto…

Un discorso contro

14 febbraio 2010 3 commenti


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Anno C, Tempo ordinario, VI domenica
Ger 17,5-8; Sal 1; 1Cor 15,12.16-20; Lc 6,17.20-26
Beato l’uomo che confida nel Signore

Luca 6,17 Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, [18 che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. 19 Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.]
20 Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
22 Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. 23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
24 Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già la vostra consolazione.
25 Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
26 Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.

Non è certamente a Luca che possa sfuggire il contrasto creatosi con Matteo scegliendo il pianoro come ambientazione del discorso delle Beatitudini. Il fatto è che pur ponendosi in continuità con il discorso nella sinagoga di Nazarà, qui non siamo in uno scenario istituzionale, o religioso; nessun Sinai, nessun Monte di Dio fa da sfondo, neppure simbolicamente, ad una qualche teofania. Leggi tutto…

Lasciare e prendere


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Anno C, Tempo ordinario, V domenica
Is 6,1sa.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria

Luca 5,1 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 2 e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8 Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». 9 Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Come chi ha lavorato tutto il giorno e senza premio, guadagna tutto nell’ultimo minuto di fatica gratuita. La “piccola via” di Luca richiama all’attenzione il mistero del lavoro vano e la redenzione della fatica umana. Leggi tutto…

Una profezia incompiuta

31 gennaio 2010 8 commenti


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Anno C, Tempo ordinario, III domenica
Ne 8,2ssa.5s.8ss; Sal 18, 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4.4,14-21
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita

Lc 1,1 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 2 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, 3 così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, 4 perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

4,14 Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15 Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
16 Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:

18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 e predicare un anno di grazia del Signore.
20 Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi»
.

Anno C tempo ordinario, IV domenica
Ger 1,4s.17ss; Sal 70; 1Cor 12,31-13,13; Lc 4,21-30
La mia bocca annunzierà la tua salvezza

Lc 4,21 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». 23 Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». 24 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 25 Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27 C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
28 All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.


Accostandovi i primissimi versetti di Luca, con la celebre dedica a Teofilo, l’uso liturgico sottolinea che 4,14-30 è l’inizio vero e proprio del terzo vangelo. Se poniamo attenzione alla proiezione della pagina sull’assemblea liturgica che lo ascolta, esso sembra effettivamente pensata fin dall’origine per la lettura pubblica all’interno di una liturgia della parola, creando un particolare effetto di continuità spazio-temporale. Leggi tutto…

Il segno della vita nuova

16 gennaio 2010 1 commento


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Anno C, Tempo ordinario, II domenica
Is 62,1-15; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-1
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore

Gv 2,1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.


L’uso liturgico di una pagina evangelica è un prezioso indizio ermeneutico. Una lettura collettiva entra per così dire nel testo per divenire contesto, chiedendo di essere interpretata coerentemente col proprio racconto fondante. Narratore e narrazione diventano così un tutt’uno. Leggi tutto…

Come un fiume profondo nella storia

10 gennaio 2010 4 commenti


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Anno C, Tempo ordinario, I domenica (Battesimo del Signore)
Is 40,1-5.9ss; Sal 103; Tt 2,11-14.3,4-7; Lc 3,15s.21s
Benedici il Signore, anima mia

Lc 3, 15 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
21 Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22 e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

«La storia degli ebrei è un grande fiume»
(Tullia Zevi)

Insieme agli altri evangelisti, Luca fa precedere il vero e proprio inizio del ministero pubblico di Gesù con le storie del battesimo. Nonostante la sua redazione piuttosto tarda, rispetto agli altri due sinottici, anche l’opera di Luca presenta dunque la tipica forma-vangelo, cioè l’evoluzione ed espansione delle prime formulazioni del kerygma che caratterizzano il genere letterario. Leggi tutto…

Il figlio del comandamento

28 dicembre 2009 3 commenti


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Anno C, Natale, I domenica (S. Famiglia)
1Sam 1,20ss.24-28; Sal 83; 1Gv 3,1s.21; Lc 2,41-52
Beato chi abita nella tua casa, Signore

Luca 2,41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole.
51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.


Il vangelo di Luca non è solo ciò che nei sinottici maggiormente si avvicina al moderno concetto di ricostruzione storiografica, ma è anche un’indagine che oggi diremmo “antropologica”, per la partecipante simpatia con cui Luca si accosta al mondo culturale in cui il Cristo si è formato. Ma le annotazioni storiche e antropologiche non rimangono fini a se stesse, entrando a far parte a pieno titolo del disegno cristologico di Luca. Leggi tutto…