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Archive for the ‘Chiare Lettere’ Category

Di chi è l’eredità di Puglisi

30 Maggio 2012 8 commenti

Lettera aperta dell’associazione “Sì, ma verso dove” e di un gruppo di amici di Padre Pino Puglisi.

In merito all’articolo “La Curia sfratta il Centro Padre Nostro” pubblicato su Repubblica il 27/5/2012 a firma di Salvo Palazzolo, intendiamo precisare che :

Pino Puglisi

Pino Puglisi (Photo credit: Wikipedia)

· nessuno tra gli attuali responsabili del “Centro Padre Nostro” ha mai collaborato con P. Puglisi negli anni in cui il sacerdote operò a Brancaccio (1990/1993) né, quindi, ebbero modo di conoscerne il metodo pastorale. Non possono ritenersi, quindi, prosecutori della sua memoria;
· P. Puglisi, in vita e da Parroco a Brancaccio, non scrisse mai uno Statuto del “Centro Padre Nostro”. Lo Statuto fu scritto ed approvato durante la gestione del suo successore Don Mario Golesano. Egli stesso lo comunicò il 18 marzo 1994 durante una riunione operativa sostenendo di avere ricevuto bozza dello stesso Cardinale Pappalardo e di averla inviata alla Madre Superiora delle Suore collaboratrici di P. Puglisi a Brancaccio. I più stretti collaboratori del sacerdote ucciso dalla mafia affermano che P. Puglisi avrebbe voluto lo Statuto solo per garantire la gratuità dell’azione del Centro ma il Notaio Sergio Masi, a cui egli si rivolse, gli spiegò che, al contrario, lo Statuto aveva motivo d’essere redatto solo per avere finanziamenti.
Per questo P. Puglisi desistette dallo scriverlo.
Ma Padre Golesano, durante quell’incontro del 18/3/94, aveva affermato che il “Centro Padre Nostro” era “divenuto, in seguito all’uccisione di P. Puglisi, un centro socio politico pastorale pertanto non appartiene, in senso stretto, alla Parrocchia o al territorio di Brancaccio”. Nel contemporaneo atto “Norme che regolano la vita e l’attività sociale e pastorale del Centro Padre Nostro” si decretava che il Parroco pro tempore era il legale rappresentante dello stesso e in esso lavoravano operatori su progetto; si apriva la porta ai contributi di Enti Pubblici. Questo fece sì che, negli anni, siano arrivati fiumi di denaro. Inoltre la decisione di P. Golesano di approvare uno Statuto determinò una serie di importanti conseguenze :
◦ la Madre Superiora delle Suore che avevano collaborato con P. Puglisi a Brancaccio comunicò con due fax (il primo con data 1/9/94; il secondo con data 8/10/94) che la necessità di istituzionalizzare il Centro non permetteva alle Suore di assumere in esso ruolo e, pertanto, potevano continuare da volontarie soltanto per animare la liturgia e la catechesi
in Parrocchia. Di fatto, poco dopo, tutte le suore lasciano Brancaccio;
◦ i più stretti collaboratori di P. Puglisi non si riconoscono più nella linea di P. Golesano riguardo alla prosecuzione del metodo pastorale a Brancaccio e, ad uno ad uno, lasciano entro un anno il “Centro Padre Nostro”
◦ la volontà di P. Puglisi, secondo quanto riferiscono i suoi stretti collaboratori, era che il “Centro Padre Nostro” avesse due caratteristiche imprescindibili : essere gratuito e libero di poter esercitare la facoltà di denunciare le inadempienze degli enti pubblici preposti al vivere civile degli abitanti di Brancaccio. Grazie a questa libertà ottenuta dal fatto di non essere vincolato alla richiesta di aiuti economici, P. Puglisi sostenne con vigore le battaglie per i diritti di cittadinanza del Comitato Intercondominiale formato da liberi cittadini di Brancaccio, quartiere fortemente condizionato dal potere politico mafioso, e ciò lo fece sino alla mattina stessa del giorno della sua uccisione.
◦ Il “Centro Padre Nostro” ideato da P. Puglisi si ispirava alla metodologia del “Servizio Sociale Parrocchiale” conosciuta e sviluppata grazie alla sua partecipazione ai seminari della Fondazione Zancan. Il “Centro Padre Nostro”, quindi, non era pensato come un Centro Sociale qualsiasi ma come l’espressione caritativa di S. Gaetano secondo lo schema di impegno che le Parrocchie avevano nei documenti ufficiali della Chiesa : liturgia, catechesi, carità. Questo era il motivo fondamentale per cui la Parrocchia di S. Gaetano non doveva essere sganciata dal “Centro Padre Nostro”. Sin da subito, invece, la rottura è netta.
Fatte queste precisazioni riteniamo che, dopo l’ uccisione di Padre Pino Puglisi da parte della mafia, questi siano stati alcuni fra i motivi che hanno allontanato moltissimi amici e collaboratori di P. Puglisi dal “Centro Padre Nostro” portandoli anche a disertare le manifestazioni in esso e da esso organizzate nei diversi anniversari dell’uccisione del sacerdote.
Questo Centro non è mai stato vissuto come prosecuzione di quell’opera evangelica iniziata da Padre Puglisi e da lui glorificata con il sangue del suo martirio. La consulenza di P. Golesano per il Presidente della Regione Cuffaro ha acuito questa frattura e le polemiche dovute a divergenza di interessi tra lo stesso Golesano e i responsabili del “Centro Padre Nostro”, Maurizio Artale e Antonio Di Liberto, succeduti a lui nella Presidenza del Centro stesso dopo che fu sancita la sua separazione dalla Parrocchia di S. Gaetano, hanno amplificato le distanze ormai insanabili tanto che riteniamo che l’attuale “Centro Padre Nostro” sia una struttura che non rispecchia né la storia né il metodo di P. Puglisi.
La sua beatificazione sarà una responsabilità per la Chiesa di Palermo chiamata a definire con precisione la metodologia e la pastorale di P. Puglisi affinchè si possa ripristinare una prosecuzione fedele dell’impegno profuso a Brancaccio dal sacerdote che ne ha determinato la sua morte.

Cascio Rosaria, Andaloro Ausilia Maria, Cacciatore Gianfranca, Cascio Graziella, Franzone Pietro, Iovino Tiziana, Lanzetta Antonino, Lopes Roberto, Mortellaro Angelo, Mortellaro Laura, Musso Domenico, Pinsino Anna Rita, Pinto Rosario, Pinto Vito, Purpura Simone, Rizzolo Vincenzina, Spano Lucia, Terranova Andrea, Utro Umberto
Ex dei gruppi giovanili di P. Puglisi e socio fondatore dell’Ass. “P. Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove?”

Sanfratello Emanuela
Oltre a far parte dell’ Ass. “P. Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove?”è stata anche assistente sociale del Centro Padre Nostro di P. Puglisi dal 1990 al 1993 e sua stretta collaboratrice

Suor Carolina Iavazzo
Servizio Sociale Pastorale Parrocchiale “S. Gaetano”

Martinez Pino, Romano Mario, Guida Pino
Associazione Intercondominiale quartiere Brancaccio

Porcaro Gregorio
Ex vice parroco di P. Puglisi a S. Gaetano

Masi Sergio
Notaio ed amico personale di P. Puglisi

Tre Re Gianpiero
Amico personale di P. Puglisi

Di Giovanni Francesco
Ex componente della Consulta Giovanile ai tempi di P. Puglisi

Conti Rossella
Ex catechista di P. Puglisi a S. Gaetano

Salerno Pippi
Amica di P. Puglisi e moglie di Gregorio Porcaro

Abbagnato Giovanni
Amico di P. Puglisi

Pastori e agnelli

11 dicembre 2011 13 commenti

Alla venerata memoria del card. Salvatore Pappalardo (+ 10 dicembre 2006) in occasione del quinto anniversario dalla sua morte. Una ricerca d’archivio di Giampiero Tre Re, materiali d’epoca e immagini in parte mai viste in Italia in un documentario esclusivo di TerradiNessuno Channel.

Chi difendo?

11 ottobre 2011 12 commenti

Mi chiedi: «Chi difendi?»

Chi difendo?
Possibile si debba per forza stare sulla difensiva?
Ed ancor prima:
possibile che ancora usiamo questo linguaggio da crociata?

Dunque, chi difendo?
Difendo il mio diritto di non difendermi,
di non preparare la mia difesa
e di non essere difeso da nessuno, da nessun prete,
da nessun politico, da nessuna identità, da nessuna cultura,
da nessun apparato dottrinale e da nessun concordato.
Difendo il mio diritto di non fare pane col lievito di Erode
né con quello dei farisei.

Difendo l’agnostico, il non credente,
l’eretico e l’errante dalle mie certezze, dalle mie credenze,
dalla mia ortodossia e dalle mie verità.
Difendo il diritto di Zaccheo, di Bartimeo,
della Samaritana e della Maddalena
a non avere in mezzo ai piedi me tra loro e Cristo.

Difendo il diritto dei miti ad ereditare la Terra
e quello dei violenti a forzare le porte del Cielo e infine
il diritto dei piccoli e dei peccatori di passarmi avanti nel Regno.

Così sia.

Comunione e comunità. Il movimento comunitario cattolico in Italia dopo il concilio

9 giugno 2010 Lascia un commento

COMUNIONE E COMUNITÀ.
IL MOVIMENTO COMUNITARIO CATTOLICO IN ITALIA DOPO IL CONCILIO*

di Fulvio De Giorgi


Vedi anche in questo blog:
Studi di ecclesiologia conciliare


1. Il Concilio Vaticano II: prima la comunione poi la gerarchia

Il Concilio ecumenico Vaticano II ha rappresentato, com’è noto, una svolta profonda nella storia della Chiesa cattolica, a cominciare dalla coscienza che la Chiesa ha di se stessa. Leggi tutto…

Lettera al Presidente della Repubblica

14 luglio 2009 8 commenti

Ill.mo Presidente della Repubblica

Onorevole Giorgio Napolitano,

Consenta anche a me di chiederLe, in virtù del potere attribuitoLe
dall’art. 74, comma 1, della Costituzione (“Il Presidente della Repubblica,
prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere
chiedere una nuova deliberazione”), di non promulgare il testo di legge
deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come
“pacchetto sicurezza”, in quanto recante norme incostituzionali
e in palese violazione di fondamentali diritti umani e di rinviarlo alle Camere con
messaggio motivato, affinché esso sia modificato conformemente al dettato
della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto
internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civiltà
giuridica.

Con Osservanza,

Risus abundat

15 giugno 2009 18 commenti
Il re leone

Banzai, la iena ridens stupida del film: Il re leone

Gentile Signor Diego Cammarata, Sindaco di Palermo,

Qualche tempo fa le chiesi dalle colonne di questo blog di rendere trasparenti le sue spese della sua ultima campagna elettorale a sindaco, quella in cui la sua faccia appariva, col suo ormai celebre sorriso, accanto a frasi del tipo: “Palermo, la città più glamour d’Europa”; “Palermo, la città più vivibile del mondo”. Ora, forse non ricordo bene e onestamente non saprei più dire se sto esagerando io adesso o lei allora… Leggi tutto…

Sull’estraneamento della Chiesa dalla società contemporanea

27 febbraio 2009 302 commenti

Lettera alla comunità ecclesiale

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Molti fatti con i quali veniamo in contatto ci dicono che oggi la Chiesa si trova in una situazione di progressivo estraneamento rispetto al mondo contemporaneo.  Molti uomini e donne, specialmente tra i giovani, avvertono da parte loro una radicale estraneità dalla Chiesa. In breve, fra Chiesa e società si è determinata una frattura sulla libertà di coscienza, i diritti umani fuori e dentro la stessa Chiesa, il pluralismo religioso e  la laicità della politica e dello Stato. La Chiesa appare ripiegata su se stessa e incapace di dialogare con gli uomini  e le donne del nostro tempo. Leggi tutto…

«Sì, ma verso dove?»

29 dicembre 2008 13 commenti

Qui sopra: Intervista a Padre Pino Puglisi in occasione dell’apertura del centro sociale “Padre Nostro”, da lui fondato a Brancaccio

Caro Marcello Briguglia,

Mi giunge una mail in cui tu, in qualità di responsabile laico dell’Ufficio di Pastorale Scolastica di Palermo, m’inviti alla marcia nazionale della pace che avrà luogo a Palermo il 31 dicembre. L’altisonante e rarefatto tema: “Lotta alla povertà e solidarietà globale” (l’aggettivo “globale”, si sa, è ormai globalizzato) è leggermente diverso da quello, un po’ più concreto, assegnato da Benedetto XVI per la giornata della pace del 1° gennaio “Combattere la povertà, costruire la pace”. Leggi tutto…

Il dormiglione, ovvero: Eravamo tutti fascisti (e lo siamo ancora)

16 dicembre 2008 19 commenti

razza2Il presidente Gianfranco Fini ha affermato oggi, nel settantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali di Mussolini, che sarebbe stata «l’intera società italiana» a non reagire ad esse, compresa «duole dirlo» la Chiesa cattolica; che «l’ideologia fascista da sola non basta a spiegare quest’infamia».
Basterebbe citare l’enciclica Mit brennender Sorge di Pio XI per spiegare che Fini spara cazzate; ma poverino, non è colpa sua, non è che finga di non sapere, lui è effettivamente ignorante, casca dalle nuvole. Leggi tutto…

Perché scelgo lo stato laicale. Lettera di un giovane prete al suo vescovo

19 novembre 2008 72 commenti

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A Sua Eccellenza rev.ma
Salvatore De Giorgi, Arcivescovo.

Prima di iniziare questa memoria desidero benedire la bontà di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che mi ha chiamato al servizio della comunità ecclesiale ed all’annuncio del Vangelo tramite il dono soprannaturale del sacerdozio. Dichiaro di amare la comunità ecclesiale e di venerare tutti i suoi insegnamenti.

Eccellenza, mi risolvo dopo una lunga ed attenta riflessione a chiedere la riduzione allo stato laicale con annessa dispensa dal celibato. Leggi tutto…

Parole cristiane sulla città

13 ottobre 2008 2 commenti

La Cattedrale di Palermo. Foto G. Tre Re

A Sua Eccellenza Reverendissima Sig. Paolo Romeo,
Arcivescovo di Palermo

Anzitutto le porgo i ringraziamenti, a nome dei senzatetto rifugiati presso la sua Cattedra, con i quali ho parlato alcuni giorni or sono, per aver imposto al recalcitrante parroco Mons. Gino Lo Galbo, (che già due anni fa, in una situazione analoga, aveva dalla chiesa madre sfrattato gli sfrattati) di mettere loro a disposizione quel poco di conforto che la struttura può offrire: gabinetti, acqua corrente, un tetto sulla testa per la notte, visibilità del loro problema davanti a tutta la città. La ringrazio anche perché mi risulta che lei si è opposto all’intervento dei Vigili del Fuoco e del personale del Comune e della Prefettura per lo sgombero forzato delle persone che hanno esercitato una sorta di loro antico diritto di asilo nella sua Cattedrale.
Le scrivo perché il caso o, piuttosto, la somma di enormi colpevoli negligenze, ha voluto che in questi giorni nella nostra città di Palermo venissero al pettine alcuni formidabili nodi. Leggi tutto…

Tutti casa e chiesa

8 ottobre 2008 15 commenti
Il portico sud della Cattedrale di Palermo occupata da un gruppo di senzatetto. 6.10.2008. Foto G. Tre Re.

Il portico sud della Cattedrale di Palermo occupata da un gruppo di senzatetto. 6.10.2008. Foto G. Tre Re.

Gentile Dott. Piero Cascio, cronista del Giornale di Sicilia

Stamane ho letto il suo articolo dal lapidario titolo “Estremismo pericoloso”, pubblicato il 6 ottobre 2008 sulle colonne di quel Tempio della Libertà di Stampa e di Pensiero, che è il Giornale di Sicilia. In quell’articolo lei denuncia coraggiosamente l’«eclatante atto dimostrativo» dell’occupazione della Cattedrale di Palermo da parte di sfollati, colpevoli di avere «rifiutato l’offerta» del sindaco Diego Cammarata, di un «ricovero presso la missione di Biagio Conte», l’istituzione caritativa che accoglie gli homeless palermitani (anche se Biagio Conte manda a dire che da lui non s’è fatto sentire nessuno e comunque non ha posto). Leggi tutto…

Due o tre cose che vorrei dire all’Arcivescovo di Monreale

17 agosto 2008 83 commenti

Visione di Ezechiele,
le ossa inaridite

Eccellenza,

Dati i molteplici e affettuosi legami che intercorrono tra noi, desidero rivolgerle con franchezza le domande che troverà in calce. Io spero che lei si renda conto dell’eredità spirituale che porta sulle spalle, delle condizioni in cui versa la Chiesa che le è stata affidata, e in generale il popolo cristiano della Sicilia. Io voglio credere che si renda conto, in particolare, che spetta proprio a lei guidare un episcopato, quello siciliano, in gran parte impreparato, accidioso e narcolettico, Leggi tutto…

Sull’elezione del nuovo vescovo ausiliare di Palermo

J. Bosch, La nave dei folli

J. Bosch, La nave dei folli

Diciamolo subito: l’elezione del giovane vescovo ausiliare della diocesi di Palermo, Mons. Carmelo Cuttitta, lascia di stucco. Non perché inaspettata, vista la carriera ecclesiastica del candidato. Ma l’anticipo non comune sui tempi, quasi da Chiesa missionaria, sembrerebbe svelare una fiducia talmente sconfinata dei superiori circa le qualità del giovane chierico da autorizzare i fedeli ad attendersi da lui chissà quali mirabolanti imprese ecclesiali. Leggi tutto…