Taglio basso. Eluana e gli altri
Mi è recentemente capitato di leggere, sul giornale cittadino, un “taglio basso”, a firma di Bruno Vespa, dedicato al caso di Eluana Englaro, la donna da sedici anni in stato vegetativo permanente, sul quale di recente la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza storica, in Italia. I giudici di terzo grado, infatti, hanno dato torto a chi aveva impugnato una precedente sentenza, emessa in sede d’Appello, che dichiarava legittima la richiesta di Beppino Englaro di sospendere l’alimentazione forzata alla figlia Eluana. L’Englaro sarebbe riuscito a dimostrare, infatti, l’esistenza di una “volontà” della figlia, da lei espressa oralmente e da lui stesso raccolta, insieme ad altri testimoni, dalla quale risulta che Eluana non avrebbe dato il proprio consenso alla prosecuzione di tali trattamenti.
Ciò che più colpisce nell’articolo di Vespa è l’approccio di basso profilo dato alla problematica, Leggi tutto…
Un cambio nella posizione del Magistero sui trapianti?/2
In occasione del quarantesimo anniversario della Harvard School Committee, che cambiò la definizione medica di morte, da allora non più basata sull’arresto cardiocircolatorio ma sull’”encefalogramma piatto, il 3 settembre scorso è uscito sull’Osservatore Romano un articolo della storiografa Lucetta Scaraffia (A quarant’anni dal rapporto di Harvard. I segni della morte, L’Osservatore Romano – 3 settembre 2008).
L’articolo è stato immediatamente ripreso dalle agenzie d’informazione perché sembrava annunciare un cambio della posizione della Chiesa cattolica in tema di trapianti.
(seconda parte)
Riassumendo, Scaraffia, ritiene che “morte dell’essere umano”, in senso propriamente e strettamente medico e fattuale, può essere solo la morte dell’organismo nella sua interezza, piuttosto che vedere nella fine dell’integrità dell’organismo un indizio emergente sul piano fattuale della morte dell’essere umano sul piano metafisico della persona; che è, ed è sempre stata, la posizione ufficiale del magistero. Leggi tutto…
Shoah: Cinque domande e una risposta sullo sterminio (per non dimenticare)
Pio XII sapeva della Shoah, anche la potente lobby degli ebrei americani e la Croce Rossa sapevano: perché non hanno parlato?
Roosevelt, Stalin e Churchill sapevano, perché non hanno attaccato militarmente le infrastrutture dei campi di sterminio?
Giovanni Paolo II: Perché la Provvidenza ha concesso al nazismo tredici anni e al comunismo sovietico settanta?
Un rabbino: Dov’era Dio mentre il suo popolo veniva sterminato?
Una sopravvissuta polacca: Dov’era l’uomo?
Tutte le risposte, forse, in una ben nota tesi della storiografia ebraica, secondo la quale Hitler combattè contemporaneamente due guerre: una contro gli ebrei, l’altra contro il resto del mondo. Leggi tutto…
Hanno scritto