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Archive for the ‘Cronache palermitane’ Category

Padre Pino Puglisi, trovate intatte le spoglie

16 aprile 2013 5 commenti

Puglisi Cattedrale quindici aprileSuona il carillon della Cattedrale. È sicuramente per lui. Mi trovo qui vicino. Vado a vedere. Dopo diciannove anni e quattro mesi esatti, il feretro di 3P torna nella Cattedrale di Palermo. Chi ha assistito alla riesumazione del corpo di Padre Pino Puglisi in occasione delle prossime cerimonie di beatificazione del martire palermitano ne ha potuto constatare le condizioni di incorruzione.

Dopo la riesumazione il feretro di Padre Puglisi è stato posto nella Cappella delle Reliquie, celato agli sguardi da un grande drappo rosso.

Attraverso un piccolo spiraglio ho potuto “rubare” questa foto.

Parla come feisbuc

1 settembre 2012 4 commenti

Menti raffinatissime

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Alla fine lo scoop non c’è. Le carte che, secondo il settimanale Panorama, il presidente Napolitano starebbe nascondendo, praticamente non esistono. Ma L’obbiettivo è raggiunto, comunque vada: o il paziente lavoro di ricostruzione degli accordi tra Stato e mafia nel ’92 è screditato come delirio di una combutta di sovversivi, oppure l’eversore è lo stesso Presidente della Repubblica, come ha detto l’Onorevole dell’IdV Sonia Alfano. Oppure entrambe le cose insieme.
«Menti raffinatissime» disse Falcone a proposito del ritrovamento di un borsone pieno di tritolo, abbandonato senza detonatore sulla spiaggia antistante la sua casa all’Addaura, sul mare di Mondello. Infatti non mancò, all’epoca, chi insinuasse che il finto attentato fosse opera dello stesso Falcone.
«Menti raffinatissime», ha ripetuto oggi il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Ecco, lo scoop di Panorama è così, una bomba senza innesco, tanto più distruttiva proprio perché non può scoppiare.
Antonio Ingroia sarebbe un ottimo governatore per la Sicilia, una delle poche figure su cui non si posa neppure l’ombra del sospetto di possibili connivenze mafiose. Ma come può oggi Ingroia accettare la candidatura offertagli dall’IdV dopo i furibondi attacchi di Di Pietro al Quirinale a proposito del conflitto di attribuzione?
«Menti raffinatissime», appunto.

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Isabella Ramassa ha condiviso la foto di ControCopertina.
17 luglio

On. Sonia Alfano: “Occorre difendere la democrazia dal golpismo di Napolitano. L’attacco alla magistratura è un attentato alla Costituzione”.

Giampiero Tre Re Non condivido. «Una società che non ha separazione di poteri non ha Costituzione» (Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 1789, art. 16). Un conto è la dialettica democratica spinta fino a chiedere un completo rinnovo della classe politica, un altro lo sfascio delle istituzioni. «La classe politica è corrotta, ma d’altra parte non può governare la magistratura» (G. Andreotti, nel film Il divo, di P. Sorrentino).
17 luglio alle ore 23.09 · Modificato · Mi piace

Isabella Ramassa Ma a questo proposito, Giampiero Tre Re, cosa ne pensi dell’opinione della sorella di Borsellino?

Trattativa, Rita Borsellino: “La mossa del Colle è uno schiaffo a me e all’Italia” – Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it
Mi sento schiaffeggiata da questa notizia”. Rita Borsellino, sorella di Paolo, europarlamentare, ripete queste sei parole seduta nella sua casa al mare, a Trabia, dove il pomeriggio del 19 luglio…

19 luglio alle ore 10.21 · Mi piace ·

Giampiero Tre Re Penso la stessa cosa. Anche a proposito di Grillo, Di Pietro, Il Giornale, Libero e Il Fatto Quotidiano e tutta la variopinta compagnia che troviamo su questa linea nella vicenda in questione. Il principio da cui partire, secondo me, è questo: distinguere politica ed Istituzioni. La politica è un discorso, le Istituzioni la sintassi che lo rende articolabile. Napolitano, pur criticabilissimo, ha solo rimesso la questione alle istituzioni preposte dalla Costituzione. Si deve solo attendere serenamente il pronunciamento di quest’ultima. Perciò credo che personaggi come la Alfano e la Borsellino, agendo e parlando come hanno detto e fatto diano ragione all’accusa spesso loro rivolta di essere in pista per meriti altrui, ma di avere in realtà pochissimo senso dello Stato.
22 luglio alle ore 15.50 ·

Padre Puglisi Beato

28 giugno 2012 9 commenti

Padre Puglisi (terzo da sinistra della prima fila in basso) in una rara foto scattata durante l’incontro di Giovanni Paolo II con il presbiterio palermitano nel 1983.

È ormai ufficiale. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, Benedetto XVI ha firmato il decreto con cui si dichiara Puglisi martire «in odium fidei». Proprio mentre scriviamo è in corso al Palazzo Arcivescovile di Palermo la conferenza stampa con cui se ne dà notizia alla diocesi ed alla città.

Imminente la beatificazione di Padre Puglisi

24 giugno 2012 7 commenti

Il processo di beatificazione di Padre Pino Puglisi, il prete diocesano palermitano assassinato dalla mafia di Brancaccio, ha avuto un felice esito e si concluderà con la canonizzazione il prossimo settembre, in occasione del diciannovesimo anniversario del martirio. Ne sarà data notizia ufficiale a fine mese, stando almeno alle voci che, negli ambienti ecclesiali cittadini, si fanno sempre più insistenti. Leggi tutto…

Di chi è l’eredità di Puglisi

30 Maggio 2012 8 commenti

Lettera aperta dell’associazione “Sì, ma verso dove” e di un gruppo di amici di Padre Pino Puglisi.

In merito all’articolo “La Curia sfratta il Centro Padre Nostro” pubblicato su Repubblica il 27/5/2012 a firma di Salvo Palazzolo, intendiamo precisare che :

Pino Puglisi

Pino Puglisi (Photo credit: Wikipedia)

· nessuno tra gli attuali responsabili del “Centro Padre Nostro” ha mai collaborato con P. Puglisi negli anni in cui il sacerdote operò a Brancaccio (1990/1993) né, quindi, ebbero modo di conoscerne il metodo pastorale. Non possono ritenersi, quindi, prosecutori della sua memoria;
· P. Puglisi, in vita e da Parroco a Brancaccio, non scrisse mai uno Statuto del “Centro Padre Nostro”. Lo Statuto fu scritto ed approvato durante la gestione del suo successore Don Mario Golesano. Egli stesso lo comunicò il 18 marzo 1994 durante una riunione operativa sostenendo di avere ricevuto bozza dello stesso Cardinale Pappalardo e di averla inviata alla Madre Superiora delle Suore collaboratrici di P. Puglisi a Brancaccio. I più stretti collaboratori del sacerdote ucciso dalla mafia affermano che P. Puglisi avrebbe voluto lo Statuto solo per garantire la gratuità dell’azione del Centro ma il Notaio Sergio Masi, a cui egli si rivolse, gli spiegò che, al contrario, lo Statuto aveva motivo d’essere redatto solo per avere finanziamenti.
Per questo P. Puglisi desistette dallo scriverlo.
Ma Padre Golesano, durante quell’incontro del 18/3/94, aveva affermato che il “Centro Padre Nostro” era “divenuto, in seguito all’uccisione di P. Puglisi, un centro socio politico pastorale pertanto non appartiene, in senso stretto, alla Parrocchia o al territorio di Brancaccio”. Nel contemporaneo atto “Norme che regolano la vita e l’attività sociale e pastorale del Centro Padre Nostro” si decretava che il Parroco pro tempore era il legale rappresentante dello stesso e in esso lavoravano operatori su progetto; si apriva la porta ai contributi di Enti Pubblici. Questo fece sì che, negli anni, siano arrivati fiumi di denaro. Inoltre la decisione di P. Golesano di approvare uno Statuto determinò una serie di importanti conseguenze :
◦ la Madre Superiora delle Suore che avevano collaborato con P. Puglisi a Brancaccio comunicò con due fax (il primo con data 1/9/94; il secondo con data 8/10/94) che la necessità di istituzionalizzare il Centro non permetteva alle Suore di assumere in esso ruolo e, pertanto, potevano continuare da volontarie soltanto per animare la liturgia e la catechesi
in Parrocchia. Di fatto, poco dopo, tutte le suore lasciano Brancaccio;
◦ i più stretti collaboratori di P. Puglisi non si riconoscono più nella linea di P. Golesano riguardo alla prosecuzione del metodo pastorale a Brancaccio e, ad uno ad uno, lasciano entro un anno il “Centro Padre Nostro”
◦ la volontà di P. Puglisi, secondo quanto riferiscono i suoi stretti collaboratori, era che il “Centro Padre Nostro” avesse due caratteristiche imprescindibili : essere gratuito e libero di poter esercitare la facoltà di denunciare le inadempienze degli enti pubblici preposti al vivere civile degli abitanti di Brancaccio. Grazie a questa libertà ottenuta dal fatto di non essere vincolato alla richiesta di aiuti economici, P. Puglisi sostenne con vigore le battaglie per i diritti di cittadinanza del Comitato Intercondominiale formato da liberi cittadini di Brancaccio, quartiere fortemente condizionato dal potere politico mafioso, e ciò lo fece sino alla mattina stessa del giorno della sua uccisione.
◦ Il “Centro Padre Nostro” ideato da P. Puglisi si ispirava alla metodologia del “Servizio Sociale Parrocchiale” conosciuta e sviluppata grazie alla sua partecipazione ai seminari della Fondazione Zancan. Il “Centro Padre Nostro”, quindi, non era pensato come un Centro Sociale qualsiasi ma come l’espressione caritativa di S. Gaetano secondo lo schema di impegno che le Parrocchie avevano nei documenti ufficiali della Chiesa : liturgia, catechesi, carità. Questo era il motivo fondamentale per cui la Parrocchia di S. Gaetano non doveva essere sganciata dal “Centro Padre Nostro”. Sin da subito, invece, la rottura è netta.
Fatte queste precisazioni riteniamo che, dopo l’ uccisione di Padre Pino Puglisi da parte della mafia, questi siano stati alcuni fra i motivi che hanno allontanato moltissimi amici e collaboratori di P. Puglisi dal “Centro Padre Nostro” portandoli anche a disertare le manifestazioni in esso e da esso organizzate nei diversi anniversari dell’uccisione del sacerdote.
Questo Centro non è mai stato vissuto come prosecuzione di quell’opera evangelica iniziata da Padre Puglisi e da lui glorificata con il sangue del suo martirio. La consulenza di P. Golesano per il Presidente della Regione Cuffaro ha acuito questa frattura e le polemiche dovute a divergenza di interessi tra lo stesso Golesano e i responsabili del “Centro Padre Nostro”, Maurizio Artale e Antonio Di Liberto, succeduti a lui nella Presidenza del Centro stesso dopo che fu sancita la sua separazione dalla Parrocchia di S. Gaetano, hanno amplificato le distanze ormai insanabili tanto che riteniamo che l’attuale “Centro Padre Nostro” sia una struttura che non rispecchia né la storia né il metodo di P. Puglisi.
La sua beatificazione sarà una responsabilità per la Chiesa di Palermo chiamata a definire con precisione la metodologia e la pastorale di P. Puglisi affinchè si possa ripristinare una prosecuzione fedele dell’impegno profuso a Brancaccio dal sacerdote che ne ha determinato la sua morte.

Cascio Rosaria, Andaloro Ausilia Maria, Cacciatore Gianfranca, Cascio Graziella, Franzone Pietro, Iovino Tiziana, Lanzetta Antonino, Lopes Roberto, Mortellaro Angelo, Mortellaro Laura, Musso Domenico, Pinsino Anna Rita, Pinto Rosario, Pinto Vito, Purpura Simone, Rizzolo Vincenzina, Spano Lucia, Terranova Andrea, Utro Umberto
Ex dei gruppi giovanili di P. Puglisi e socio fondatore dell’Ass. “P. Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove?”

Sanfratello Emanuela
Oltre a far parte dell’ Ass. “P. Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove?”è stata anche assistente sociale del Centro Padre Nostro di P. Puglisi dal 1990 al 1993 e sua stretta collaboratrice

Suor Carolina Iavazzo
Servizio Sociale Pastorale Parrocchiale “S. Gaetano”

Martinez Pino, Romano Mario, Guida Pino
Associazione Intercondominiale quartiere Brancaccio

Porcaro Gregorio
Ex vice parroco di P. Puglisi a S. Gaetano

Masi Sergio
Notaio ed amico personale di P. Puglisi

Tre Re Gianpiero
Amico personale di P. Puglisi

Di Giovanni Francesco
Ex componente della Consulta Giovanile ai tempi di P. Puglisi

Conti Rossella
Ex catechista di P. Puglisi a S. Gaetano

Salerno Pippi
Amica di P. Puglisi e moglie di Gregorio Porcaro

Abbagnato Giovanni
Amico di P. Puglisi

Pastori e agnelli

11 dicembre 2011 13 commenti

Alla venerata memoria del card. Salvatore Pappalardo (+ 10 dicembre 2006) in occasione del quinto anniversario dalla sua morte. Una ricerca d’archivio di Giampiero Tre Re, materiali d’epoca e immagini in parte mai viste in Italia in un documentario esclusivo di TerradiNessuno Channel.

Prete e gay/2. La relazione ambigua

14 Maggio 2011 71 commenti

Chi meno omofobo della Chiesa cattolica? E’ quello che verrebbe paradossalmente da dire, vista l’incidenza dell’omosessualità tra il clero, di molto superiore a quella diffusa tra la popolazione non clericale. Eppure in questi giorni la curia palermitana (storicamente zeppa, per conto suo, di preti e vescovi omosessuali) ha sbattuto la porta in faccia alla locale comunità dei gay credenti. Questi ultimi chiedevano soltanto di poter formulare entro le mura d’una chiesa diocesana una prece di suffragio per le vittime dell’omofobia. Anche se, in punta di codice canonico, il diritto di una preghierina non lo si nega neppure ai divorziati risposati, e non sta scritto da nessuna parte che la Chiesa è contraria ad ogni forma di violenza tranne quella a danno dei gay, l’eminentissimo Paolo Romeo e il suo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta si fanno scudo della dubitativa giurisprudenza minoritaria di un documento magisteriale di nicchia, per opporre un diniego.
Successivamente l’Arcivescovo ha concesso udienza ai cattolici del gruppo “Ali d’aquila”, che così hanno potuto pregare nel sagrato della chiesa, che il parroco aveva provveduto a illuminare internamente. Leggi tutto…

Nomina cardinalizia per l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo

16 ottobre 2010 34 commenti

Svelato il mistero dei motivi della visita di Benedetto XVI a Palermo

Il primate di Sicilia, l’Arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, sarà creato cardinale il mese entrante. Lo ha reso noto oggi la Segreteria di Stato vaticana. La nomina cardinalizia di un arcivescovo prossimo al pensionamento, che nella sua sede metropolita, ancora alla difficoltosa ricerca di una sua identità ecclesiale dopo la fine della lunga stagione pappalardiana, si è particolarmente distinto per il suo immobilismo, non significa solo che si va verso un collegio cardinalizio sempre più vecchio e inefficiente ma che la porpora torna ad essere sostanzialmente un titolo onorifico. Leggi tutto…

L’ospite accomodante

3 ottobre 2010 89 commenti

Sulle polemiche che hanno preceduto (e seguiranno) il week-end pontificio del 3 ottobre a Palermo

«Se aveste fede quanto un granello di senape,
potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”,
ed esso vi obbedirebbe
»

 

Preparativi per la visita di Benedetto XVI a Palermo, 3 ottobre 2010. Foto di Sebastian.

Non viene in mente nessuna buona ragione per la quale la giornata che oggi Ratzinger trascorrerà a Palermo possa non considerarsi una futile gita fuori porta di Sua Santità. Leggi tutto…

La salute, impresa collettiva

9 dicembre 2009 100 commenti

A proposito di un volume di Rossella Semplici (*)

Nella sua ultima fatica Rossella Semplici prende per mano il lettore per condurlo a considerare la salute attraverso un punto di vista, quello dei suoi aspetti culturali, per molti versi insolito, a cominciare da quello che dà il titolo al libro: La cura della salute (ed. Paoline, Milano 2008). Noi occidentali siamo infatti da lungo tempo abituati a considerare restrittivamente la cura, in un certo senso come qualcosa di antitetico alla salute, cui ricorrere quando la salute non c’è più. In realtà questa concezione ristretta della cura è assai delimitata nello spazio e nel tempo, ed è per di più relativamente recente. La cura è sempre stata “cura della salute” perché è stata avvertita sempre e ovunque come un’impresa cui attendere collettivamente. Leggi tutto…

Nostra mafia quotidiana

4 ottobre 2009 79 commenti

“Reverendo, ma questa mafia, alla fine, cos’è ?”, chiese il papa al segretario dell’arcivescovo di Palermo.
“La mafia è quella che non si vede e non si sente, ma chi è nato qui sa vederla ovunque”, rispose il giovane prete. Leggi tutto…

L’agenda rossa

18 luglio 2009 12 commenti

Io so cosa c’è nell’agenda rossa di Paolo Borsellino, quella di cui oggi tutti i giornali italiani parlano, quella misteriosamente sparita dalla scena libanese di via D’Amelio il 19 luglio 1992. Alla data 25 giugno, ad esempio, stava scritto: biblioteca comunale.
C’ero anch’io tra il pubblico di cittadini, quella sera, nello splendido chiostro seicentesco di Casa Professa, ora biblioteca comunale di Palermo, quando Borsellino, in un silenzio surreale, cominciò lentamente dicendo di essere venuto per ascoltare e poi continuò affidando a quel suo ultimo discorso pubblico, a quel gruppo di concittadini il senso di una vita professionale, di un’esistenza umana. Con quella sua ruvida voce da fumatore, che mette persino nel suo vizio lo stesso accanimento con cui persegue tutto ciò che fa, parlò di Giovanni Falcone. Parlò di sé parlando dell’amico, della sua agenda, e raccontò esattamente ogni singola pagina della propria.

«Io sono venuto questa sera soprattutto per ascoltare. Purtroppo ragioni di lavoro mi hanno costretto ad arrivare in ritardo e forse mi costringeranno ad allontanarmi prima che questa riunione finisca. Sono venuto soprattutto per ascoltare perché ritengo che mai come in questo momento sia necessario che io ricordi a me stesso e ricordi a voi che sono un magistrato. Leggi tutto…

Risus abundat

15 giugno 2009 18 commenti
Il re leone

Banzai, la iena ridens stupida del film: Il re leone

Gentile Signor Diego Cammarata, Sindaco di Palermo,

Qualche tempo fa le chiesi dalle colonne di questo blog di rendere trasparenti le sue spese della sua ultima campagna elettorale a sindaco, quella in cui la sua faccia appariva, col suo ormai celebre sorriso, accanto a frasi del tipo: “Palermo, la città più glamour d’Europa”; “Palermo, la città più vivibile del mondo”. Ora, forse non ricordo bene e onestamente non saprei più dire se sto esagerando io adesso o lei allora… Leggi tutto…

Munnizza ‘ncapu munnizza

30 Maggio 2009 27 commenti
Palermo - Cenciaioli al lavoro in discarica - Archivio storico Amia

Palermo - Cenciaioli al lavoro in discarica - Archivio storico Amia

Si profila a Palermo una nuova emergenza ambientale, come a Napoli lo scorso anno.
Già atteso per il Luglio 2008, il crac dell’Amia di Palermo, l’azienda municipalizzata per la gestione della viabilità e l’igiene ambientale, si ripresenta puntualmente con l’inizio della calda stagione. Intanto, tra la giunta del sindaco Diego Cammarata e il consiglio comunale si consuma all’interno della maggioranza una lotta di tutti contro tutti per riuscire nella quadratura del cerchio; una lotta che comuncia a coinvolgere la Regione e perfino il governo centrale: salvare l’Azienda e i suoi posti di lavoro e di consenso con un consistente aumento della tassa sui rifiuti o, in vista delle imminenti tornate elettorali, evitare di irritare i cittadini mettendo loro, come si dice, le mani in tasca?
Magari con uno spettacolare super regalo da Roma, a suon di milioni di euro (sembra ne occorrano 150-170 solo per sanare il disavanzo dell’Amia), come quello elargito lo scorso anno al sindaco forzista di Catania, Scapagnini?
Staremo a vedere. Intanto… Leggi tutto…

Ricordo del 25 maggio 1992

23 Maggio 2009 5 commenti

I mafiosi non sono cristiani

Un fatto di cronaca come la strage di Capaci, nonostante si presti ad una interpretazione su più livelli, viene solitamente affrontato sotto il profilo politico-giuridico. Credo possa risultare utile se cerco di abbozzare, sforzandomi di non uscire troppo dalle mie competenze etico-teologiche, qualche considerazione su questo episodio da punti di vista forse meno usuali. Guardare il fenomeno da diverse prospettive può aiutarci a razionalizzare (sarebbe assai utile, ad esempio, l’approccio quantitativo al fenomeno mafioso, cosa che è stata fatta solo in un ristrettissimo numero di studi) e a contrastare quindi la tendenza giornalistica a una lettura mitologica dell’emergenza mafiosa, che finisce per alimentare nell’opinione pubblica l’epos popolare di una mafia quasi circonfusa da un’aura leggendaria. Leggi tutto…

Sull’estraneamento della Chiesa dalla società contemporanea

27 febbraio 2009 302 commenti

Lettera alla comunità ecclesiale

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Molti fatti con i quali veniamo in contatto ci dicono che oggi la Chiesa si trova in una situazione di progressivo estraneamento rispetto al mondo contemporaneo.  Molti uomini e donne, specialmente tra i giovani, avvertono da parte loro una radicale estraneità dalla Chiesa. In breve, fra Chiesa e società si è determinata una frattura sulla libertà di coscienza, i diritti umani fuori e dentro la stessa Chiesa, il pluralismo religioso e  la laicità della politica e dello Stato. La Chiesa appare ripiegata su se stessa e incapace di dialogare con gli uomini  e le donne del nostro tempo. Leggi tutto…

«Sì, ma verso dove?»

29 dicembre 2008 13 commenti

Qui sopra: Intervista a Padre Pino Puglisi in occasione dell’apertura del centro sociale “Padre Nostro”, da lui fondato a Brancaccio

Caro Marcello Briguglia,

Mi giunge una mail in cui tu, in qualità di responsabile laico dell’Ufficio di Pastorale Scolastica di Palermo, m’inviti alla marcia nazionale della pace che avrà luogo a Palermo il 31 dicembre. L’altisonante e rarefatto tema: “Lotta alla povertà e solidarietà globale” (l’aggettivo “globale”, si sa, è ormai globalizzato) è leggermente diverso da quello, un po’ più concreto, assegnato da Benedetto XVI per la giornata della pace del 1° gennaio “Combattere la povertà, costruire la pace”. Leggi tutto…

Parole cristiane sulla città

13 ottobre 2008 2 commenti

La Cattedrale di Palermo. Foto G. Tre Re

A Sua Eccellenza Reverendissima Sig. Paolo Romeo,
Arcivescovo di Palermo

Anzitutto le porgo i ringraziamenti, a nome dei senzatetto rifugiati presso la sua Cattedra, con i quali ho parlato alcuni giorni or sono, per aver imposto al recalcitrante parroco Mons. Gino Lo Galbo, (che già due anni fa, in una situazione analoga, aveva dalla chiesa madre sfrattato gli sfrattati) di mettere loro a disposizione quel poco di conforto che la struttura può offrire: gabinetti, acqua corrente, un tetto sulla testa per la notte, visibilità del loro problema davanti a tutta la città. La ringrazio anche perché mi risulta che lei si è opposto all’intervento dei Vigili del Fuoco e del personale del Comune e della Prefettura per lo sgombero forzato delle persone che hanno esercitato una sorta di loro antico diritto di asilo nella sua Cattedrale.
Le scrivo perché il caso o, piuttosto, la somma di enormi colpevoli negligenze, ha voluto che in questi giorni nella nostra città di Palermo venissero al pettine alcuni formidabili nodi. Leggi tutto…

Tutti casa e chiesa

8 ottobre 2008 15 commenti
Il portico sud della Cattedrale di Palermo occupata da un gruppo di senzatetto. 6.10.2008. Foto G. Tre Re.

Il portico sud della Cattedrale di Palermo occupata da un gruppo di senzatetto. 6.10.2008. Foto G. Tre Re.

Gentile Dott. Piero Cascio, cronista del Giornale di Sicilia

Stamane ho letto il suo articolo dal lapidario titolo “Estremismo pericoloso”, pubblicato il 6 ottobre 2008 sulle colonne di quel Tempio della Libertà di Stampa e di Pensiero, che è il Giornale di Sicilia. In quell’articolo lei denuncia coraggiosamente l’«eclatante atto dimostrativo» dell’occupazione della Cattedrale di Palermo da parte di sfollati, colpevoli di avere «rifiutato l’offerta» del sindaco Diego Cammarata, di un «ricovero presso la missione di Biagio Conte», l’istituzione caritativa che accoglie gli homeless palermitani (anche se Biagio Conte manda a dire che da lui non s’è fatto sentire nessuno e comunque non ha posto). Leggi tutto…

Mafia: dalla Mattanza a Provenzano, di Costantino Margiotta.

26 agosto 2008 4 commenti

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di Michele Vilardo

Di Mafia si è sempre parlato. Di Mafia si è sempre scritto. Nessuno, però, è riuscito a raccontarne la crudeltà fino in fondo.Le parole non bastano. Ci siamo assuefatti alle descrizioni degli omicidi, alle strategie degli arresti, alle logiche di un sequestro. La nostra memoria ha bisogno di un nuovo punto di vista.

Per la prima volta sono state raccolte in un unico volume le immagini più significative scattate da fotogiornalisti siciliani a partire dagli anni ottanta fino ad oggi. Leggi tutto…