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Posts Tagged ‘ecumenismo’

Né su questo monte, né in Gerusalemme. Un loghion per

30 gennaio 2009 4 commenti

luzzati-succoth-jpg«”Nel dire nuova, Dio ha reso antiquata la prima alleanza. Ma ciò che diventa antiquato e che invecchia è prossimo alla scomparsa” (Lettera agli ebrei 8, 13). La profezia contenuta in questo testo apostolico tuttora inserito a pieno titolo fra le lettere di Paolo (benché l’attribuzione sia controversa) ha subito la smentita di diciannove secoli di storia.
Sopravvissuti a innumerevoli persecuzioni e tentativi di sterminio, nel Novecento gli ebrei hanno rifondato uno Stato nella loro terra d’origine e sono tornati in milioni a parlare una lingua che pareva morta, a lungo rinchiusa nelle sole funzioni liturgiche.
Un enigma, un miracolo, un accidente fastidioso? Il mondo fatica a rispondere, e con esso la Chiesa che si era concepita come Nuova Israele».

Per quanto non privo di osservazioni accettabili il pezzo di Gad Lerner apparso stamani su Repubblica col titolo “Quel vescovo non è un alieno” è un esempio di come NON vada fatto il dialogo ebraico-cristiano. Leggi tutto…

Dio, chi? (Tre paradossi, due domande, un dubbio)

20 gennaio 2009 66 commenti

i-bambini-di-gazai bambini di Gaza

Nel giorno in cui l’«America volta pagina», ho tre paradossi morali, due domande politiche e un dubbio di fede sui bombardamenti israeliani a Gaza. Leggi tutto…

Fate che egli venga

 

Rouault, miserere

Fate che Egli venga!

«Ed ora entrambi siete in attesa.
Tu che Egli venga e tu che Egli ritorni;
ma a Lui domandate la stessa pace.

E le vostre mani,
che Egli venga o che Egli ritorni,
a Lui tendete nello stesso amore!
E dunque cosa importa?
Dalle vostre due rive,
fate che Egli venga,
fate che Egli venga!».
________
Edmond Fleg in Ascolta Israele

George Rouault, miserere

Trovo questa poesia di Edmond Fleg nel sito http://www.nostreradici.it/. La riporto perché riassume il programma di questo blog. La cristologia, non la fede comune in un Dio creatore, è la sola forma possibile del dialogo tra le religioni monoteiste e tra queste e l’uomo laico. Guardare avanti, non al passato, ma al futuro assoluto, all’eschaton. La sola possibilità di non lasciarsi costringere alla logica delle identità contrapposte e del fondamentalismo è guardare a colui che tutti attendono come figlio di Dio, colui nel quale la condizione universalmente condivisa dell’esser figlio diviene esistenza umana perfetta e lasciare che ogni essere umano, giudeo o gentile, si lasci finalmente giudicare dall’umanità di Gesù.

Ariel Toaff e le “Pasque di sangue”: Perché non possiamo non dirci giudei

M. Chagall, crocefissione bianca

M. Chagall, crocefissione bianca

E’ nella TeNaK (Torah, nebiim, ketubim: Legge, profeti e scritti sapienziali, i libri sacri di Israele) che troviamo l’autocomprensione storico salvifica del popolo ebraico. Com’è noto, nel canone biblico dei cristiani rientra l’intero corpo dei libri ritenuti ispirati dagli israeliti. Di conseguenza l’identità e la memoria d’Israele sono parte del patrimonio di riflessione dei cristiani. Leggi tutto…