Parla come feisbuc

Menti raffinatissime

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Alla fine lo scoop non c’è. Le carte che, secondo il settimanale Panorama, il presidente Napolitano starebbe nascondendo, praticamente non esistono. Ma L’obbiettivo è raggiunto, comunque vada: o il paziente lavoro di ricostruzione degli accordi tra Stato e mafia nel ’92 è screditato come delirio di una combutta di sovversivi, oppure l’eversore è lo stesso Presidente della Repubblica, come ha detto l’Onorevole dell’IdV Sonia Alfano. Oppure entrambe le cose insieme.
«Menti raffinatissime» disse Falcone a proposito del ritrovamento di un borsone pieno di tritolo, abbandonato senza detonatore sulla spiaggia antistante la sua casa all’Addaura, sul mare di Mondello. Infatti non mancò, all’epoca, chi insinuasse che il finto attentato fosse opera dello stesso Falcone.
«Menti raffinatissime», ha ripetuto oggi il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Ecco, lo scoop di Panorama è così, una bomba senza innesco, tanto più distruttiva proprio perché non può scoppiare.
Antonio Ingroia sarebbe un ottimo governatore per la Sicilia, una delle poche figure su cui non si posa neppure l’ombra del sospetto di possibili connivenze mafiose. Ma come può oggi Ingroia accettare la candidatura offertagli dall’IdV dopo i furibondi attacchi di Di Pietro al Quirinale a proposito del conflitto di attribuzione?
«Menti raffinatissime», appunto.

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Isabella Ramassa ha condiviso la foto di ControCopertina.
17 luglio

On. Sonia Alfano: “Occorre difendere la democrazia dal golpismo di Napolitano. L’attacco alla magistratura è un attentato alla Costituzione”.

Giampiero Tre Re Non condivido. «Una società che non ha separazione di poteri non ha Costituzione» (Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 1789, art. 16). Un conto è la dialettica democratica spinta fino a chiedere un completo rinnovo della classe politica, un altro lo sfascio delle istituzioni. «La classe politica è corrotta, ma d’altra parte non può governare la magistratura» (G. Andreotti, nel film Il divo, di P. Sorrentino).
17 luglio alle ore 23.09 · Modificato · Mi piace

Isabella Ramassa Ma a questo proposito, Giampiero Tre Re, cosa ne pensi dell’opinione della sorella di Borsellino?

Trattativa, Rita Borsellino: “La mossa del Colle è uno schiaffo a me e all’Italia” – Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it
Mi sento schiaffeggiata da questa notizia”. Rita Borsellino, sorella di Paolo, europarlamentare, ripete queste sei parole seduta nella sua casa al mare, a Trabia, dove il pomeriggio del 19 luglio…

19 luglio alle ore 10.21 · Mi piace ·

Giampiero Tre Re Penso la stessa cosa. Anche a proposito di Grillo, Di Pietro, Il Giornale, Libero e Il Fatto Quotidiano e tutta la variopinta compagnia che troviamo su questa linea nella vicenda in questione. Il principio da cui partire, secondo me, è questo: distinguere politica ed Istituzioni. La politica è un discorso, le Istituzioni la sintassi che lo rende articolabile. Napolitano, pur criticabilissimo, ha solo rimesso la questione alle istituzioni preposte dalla Costituzione. Si deve solo attendere serenamente il pronunciamento di quest’ultima. Perciò credo che personaggi come la Alfano e la Borsellino, agendo e parlando come hanno detto e fatto diano ragione all’accusa spesso loro rivolta di essere in pista per meriti altrui, ma di avere in realtà pochissimo senso dello Stato.
22 luglio alle ore 15.50 ·

  1. giusy silvia
    2 settembre 2012 alle 18:31

    Quando ero piccolina ho imparato ha leggere e scrivere….e pensavo se un giorno divendavo grande, che cosa potevo fare per vivere e difendermi dalla società.
    Devo dire che nonostante i momenti di disorientamento nelle scelte importanti…non mi sono scoraggiata e fino ad oggi combatto, rispettanto le regole sociali, etiche e morali.
    Questo argomento proposto da te…oggi mi commuove….non trovo parole per spiegarmi e posso considerare il dolore, l’agitazione per quello che si prova tra lo Stato e i suoi lavoratori.
    Molte volte si pensa di poter realizzare qualcosa per garantire alcuni diritti al cittadino, purtroppo in un dialogo ci sono tante parole e pochi fatti……esistono i buoni e i cattivi….e una continua sfida …..Gianpiero adesso insieme a te ho capito tante cose e spero sempre di trovare persone che non si vergognano a guardare la realtà con i propri occhi…e spero che il signore ci benedica da tutti i mali che danneggiano l’essere umano nato per amare e essere amato e salvare intera umanità dagli affanni quotidiani.

  2. giusy silvia
    2 settembre 2012 alle 18:49

    Io come donna non avrei il coraggio di lavorare con la politica…..però è giusto capire come lo Stato insieme ai suoi collaboratori possa avere la possibilità di realizzare un clima pacifico e accogliente e dimenticare le offese che spesso succedono per vari motivi.
    Il mondo a volte ci sorride per dirci ” dai puoi farcela” e naturalmente tutto diventa più semplice…sia.nella vita politica che sociale…e come se qualcuno vuole ritornare ad amarci perchè abbiamo dimostrato sincerità, buone possibilità e comunque abbiamo perdonato.
    Chi riesce a capire quando lavoro ha fatto colui che si vede dispezzato dalla politica, dalla società e infine un premio se lo meriterebbe….pensiamoci bene ….se non vuoi soffrire non far soffrire ..non ha senso colpire le categorie deboli…..che cosa ci trovi di utile di un disabile, un ammalato, un poveretto innocente di commettere atti impuri…..
    Gianpiero buon inizio di settimana e buone notizie.

  3. 20 settembre 2012 alle 9:16

    Roma, 19 set. (Adnkronos) – I giudici costituzionali, riuniti in camera di consiglio a palazzo della Consulta – a quanto si apprende – avrebbero dichiarato ammissibile il conflitto d’attribuzione fra poteri dello Stato sollevato dal Quirinale nei confronti della procura di Palermo, legato alle telefonate intercettate dell’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

    I giudici si erano riuniti in mattinata a palazzo della Consulta e dopo una pausa a metà giornata erano tornati a chiudersi in camera di consiglio nel pomeriggio.

    Il presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta aveva incaricato come relatori i giudici Gaetano Silvestri e Giuseppe Frigo, entrambi di nomina parlamentare, eletti rispettivamente nel 2005 su indicazione del centrosinistra e nel 2008 su indicazione del centrodestra.

    Dopo la dichiarazione dell’ammissibilità del conflitto d’attribuzione tra poteri dello Stato, nel caso specifico fra il Quirinale e la procura di Palermo, la Corte Costituzionale dovrà ora entrare nel merito della questione, presumibilmente non prima di un paio di mesi.

    “Non siamo per nulla sorpresi, era una decisione scontata che ci attendevamo. Non avevamo dubbi che il conflitto d’attribuzione fosse ammissibile, ma la fondatezza e’ un altro discorso”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Gli fa eco il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo: “La decisione della Consulta era prevedibile in base agli elementi contenuti nel ricorso. Non siamo affatto sorpresi”.

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Conflitto-Napolitano-pm-di-Palermo-Consulta-ammissibile-ricorso-del-Colle_313711942139.html

  4. 21 settembre 2012 alle 17:35

    Adesso si attendono le motivazioni della sentenza, con le quali, com’è prevedibile, la Consulta dichiarerà l’esistenza di un vuoto legislativo ed esorterà il legislatore a colmarlo. Insomma, un sostanziale pareggio tra la Presidenza della Repubblica e la Procura di Palermo; senza vincitori, solo vinti.
    Il Presidente ci avrà rimesso una bella fetta del suo prestigio personale, avendo scatenato un’inutile guerra istituzionale impossibile da vincere; la Procura, invece, si sarà giocata parecchi mesi di tempo prezioso e forse l’intera inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, che nel frattempo se n’è andata a banane. In Guatemala.

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