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Cattolici, non votate!

Magritte, PyreneesCaro Davide,

Nella situazione che si è creata dopo lo scioglimento anticipato delle camere, l’unica scelta democratica, di eticità civile, di coscienza e laica che rimane è quella di non votare. Questo il tenore dei nostri discorsi l’altra sera, a casa di …, ed ora vorrei mettere in comune con gli amici lettori di questo blog le buoni ragioni dell’astensionismo.

Com’è noto, nelle attuali condizioni elettorali i cittadini non possono scegliere democraticamente né i candidati né i programmi. A causa di una legge elettorale appositamente concepita, da un personaggio che non fa mistero del suo odio per il Paese, per ottenere l’ingovernabilità producendo maggioranze diverse alla camera e al senato, i cittadini sono privati della possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Di fronte a questa situazione, formazioni politiche che pretendono di essere nuove, avrebbero dovuto mettere un solo punto in programma: la riforma elettorale, e poi tornare al voto. Questo avrebbero dovuto fare comunque, non solo nell’ipotesi di sostanziale pareggio (che peraltro è scontata). Far questo, e solo questo, avrebbe offerto ai cittadini una reale possibilità di scelta democratica e avrebbe dato prova della sincerità d’intenzione di una generazione di politici che pretende di presentarsi al Paese come veramente “nuova”. Invece, esattamente come le loro sigle, i programmi del PDL e del PD sono identici per almeno i due terzi. Il rimanente terzo sono solo dettagli formali. Questa scelta di non caratterizzare i programmi guarda al dopo elezioni, a garantire, comunque vadano le cose, di sostenere una legittimazione formale della nuova (?) classe politica, una fittizia autorevolezza politica ai due partiti-contenitore. La legalità democratica è così garantita, ma solo formalmente. Intanto, in un’oscura uniformità in cui tutte le vacche sono grigie, la libertà di scelta dei cittadini perde sostanza.

Ma non è solo la legge elettorale che ha determinato la riduzione di queste elezioni ad una pantomima della volontà popolare. Cause che vengono da più lontano sono la concezione meramente procedurale della democrazia e la tendenza dell’episcopato a intervenire negli affari pubblici sempre più direttamente come soggetto politico. Queste due cause, hanno condotto da una parte alla riduzione delle elezioni a una sorta di mega sondaggio, una semplice procedura di verifica quantitativa dell’abilità dei partiti di intepretare gli umori della gente. Le liste elettorali sono concepite come palinsesti televisivi, la campagna elettorale sembra una chiacchiera salottiera tra la solita mezza dozzina di vecchi signori. Dall’altra, la lezione sturziana di distinguere il sociale dal politico e di assegnare quest’ultimo all’ambito d’azione dei partiti, pena l’inarrestabile deriva demagogica, è smarrita non solo da parte della gerachia ecclesiastica, ma degli stessi laici d’ispirazione cristiana impegnati in politica. Perciò i programmi sono sempre più uniformi, le alternative democratiche, che rendono possibile un esercizio sostanziale della libertà, svaporano in proposte virtualmente indistinguibili.
La riduzione del confronto democratico ai suoi soli aspetti quantitativi, ad una letterale resa dei conti, penalizza le identità più forti e più tradizionali, rinchiudendole in formazioni-contenitore, in partiti-tifoserie in cui ciò che conta, per dirla con Giuseppe De Rita, non è l’identità ma l’appartenenza, la lealtà alla scuderia o al leader.

Qui in fin dei conti è il motivo in più, per i cattolici, per svolgere in queste elezioni un servizio democratico all’intero Paese compiendo l’unica scelta identitaria ormai possibile: quella di astenersi in massa. Non ve ne sono altre, a parte quella di interpretare l’autonomia di scelta dei laici cattolici in politica, alla maniera di Mastella o Casini, una concezione della politica come tattica di schieramento e di palazzo per il mantenimento di rendite di posizione. La prova? L’abbiamo qui, in Sicilia, nella regione in cui il cattolicesimo è sempre stato il più tradizionalista d’Italia e di conseguenza l’impegno dei cattolici il meno creativo sul piano delle grandi visioni politiche e il più spregiudicato sul piano degli equilibri di palazzo.
Caro Davide, mi chiedevi, pur condividendo la mia scelta astensionista alle prossime elezioni nazionali, il perché ci si dovrebbe astenere anche alle amministrative regionali siciliane, come io pure affermo. Tu puoi vedere già qui in Sicilia le prove generali di ciò che avverrà sul piano nazionale dopo le elezioni. Il centro destra che litiga sullla ribalta nazionale, sostiene qui lo stesso candidato governatore, la cui vittoria è di gran lunga più certa di quella, sul piano nazionale, della stessa coalizione che lo sostiene.
Comunque andranno le cose avranno bisogno dei voti della Sicilia per governare e comunque vada i partiti che pretendono di interpretare l’identità cattolica, vogliono avere in tasca la polizza di assicurazione di essere comunque dalla parte di chi governa…

La democrazia è come una cittadella fondata su un monte. Ma su che cosa è fondato il  monte?
Cattolici, non votate!

  1. Sebastian
    31 marzo 2008 alle 14:48

    eh già!

    Mi disse un giorno un vecchio frate francescano passato da anni a miglior vita: Figlio mio attento! I cattivi sono sempre più furbi dei buoni!

    Pax +

  2. Sebastian
    2 aprile 2008 alle 19:36

    Tutto bene maik07, così come spero per te. Dicamo pure che in termini occupazionali sono fra i più fortunati….

    In termini spirituali TANTO ho avuto e TANTO devo dare…ahi ahi!! Siamo sempre in guerra!

    Un grande grandissssssssssssssimo abbraccio.

    Pax +

  3. Sebastian
    4 aprile 2008 alle 12:02

    Mi spiace ma non voto.

    Ti informo anzi, che nel mio contesto familiare saremo minimo in 3 a disertare le urne.

    Ti abbraccio.

    Pax +

  4. 4 aprile 2008 alle 14:34

    Proprio perchè voluta dal personaggio che più ha in odio il Paese e che fa il buffone con le mozzarelle, io vado, anzi corro a votare contro tale personaggio. Altrimenti faccio il suo gioco. Mi rendo conto che le tue argomentazioni sono ineccepibili, ma non posso non votare. Non me lo perdonerei, se anche un solo voto, il mio, mancasse contro Berlusconi.

  5. maik07
    4 aprile 2008 alle 14:56

    “Uccidiamo” Berlusconi e l’Italia rinascerà a suon di odio politico e di demonizzazione costante dell’avversario politico,chiunque esso sia,trasformato in NEMICO,per avere un capro espiatorio con cui prendersela e ignorare i tantissimi e pesantissimi problemi del paese Italia. Aveva visto bene il “divin”poeta: ah serva Italia di dolore ostello,non più signora di provincia ma gran….

  6. maik07
    4 aprile 2008 alle 19:48

    LE SETTE STELLE DI PECORARO SCANIO
    Il pubblico ministero Henry John Woodcock, della procura di Potenza, durante le indagini sul fotografo Fabrizio Corona è arrivato alla Visetur, un’agenzia di viaggi che oltre organizza oltre ai tour noleggia elicotteri e aerei privati, affitta imbarcazioni, e si occupa del servizio scorte per vip. Durante le intercettazioni telefoniche viene anche nominato il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio in quanto Mattia Fella, uno dei consulenti del dicastero diretto da Pecoraro Scanio, è il fratello di uno dei titolari della Visetur . L’agenzia di viaggi dopo aver ottenuto l’appalto per alcune trasferte ministeriali avrebbe in seguito organizzato viaggi gratuiti per il ministro. Il reato ipotizzato per il ministro dell’Ambiente sarebbe di associazione a delinquere e corruzione. La procura di Potenza ha trasmesso gli atti dell’indagine alla procura di Roma che dovrà appurare se effettivamente Pecoraro abbia goduto di vacanze all’estero in alberghi extralusso come regalo da parte di alcuni imprenditori che volevano occuparsi dello smaltimento dei rifiuti della Campania e se l’agenzia Visetur si sia aggiudicata l’appalto in esclusiva per organizzare le trasferte del ministero.

  7. 5 aprile 2008 alle 9:53

    Vorrei ringraziare tutti voi che state animando questo dibattito.
    Vorrei solo dire a Michele che l’astensionismo è il più non violento dei modi democratici di partecipazione che ci sono rimasti in questa particolarissima congiuntura politica.
    Ma se voti… Non ti piace Vladimir Lussuria? La voterai lo stesso se voti PD. Se non vuoi votarla e dunque scegli PdL sarai costretto a sorbirti Cuffaro (perché finiranno per governare insieme) e Ciarrapico e… naturalmente i ricatti di Calderoli e compagnia.
    Bun fine settimana di riflessione elettorale.
    Giampiero.

  8. 8 aprile 2008 alle 8:56

    Caro Michele,

    permettimi di citare questo post dal tuo blog. Molto bene Socci (che nell’articolo da te riportato si ricorda, una volta tanto, che “più grande di tutto è la carità”). Meno bene il mio amato prof. D’Agostino: dopo una felice premessa sull’ambiguità delle antropologie di riferimento dei partiti impegnati in questa campagna elettorale, dovrebbe logicamente concludere con una dichiarazione astensionista. Invece… rivolge critiche solo al PD e voterà (forse UDC) alla fine come se non avesse detto niente.
    D’Agostino dice più o meno: conosciamo l’antropologia di riferimento di Veronesi e Bonino (materialista, laicista).
    Ma a quale antropologia fanno davvero riferimento, rispondo, sedicenti cattolici come Cuffaro e Ciarrapico, Fini, Berlusconi e Santanché? A quale sofisticata visione umanistica possono ascriversi i nomi di raffinati statisti e filosofi del diritto come Calderoli e Bossi?

    http://maik07.wordpress.com/2008/02/27/campagna-elettorale-ed-antropologia-di-riferimento/

  9. torietoreri
    9 aprile 2008 alle 8:17

    Dopo le ultime “uscite” di Berlusconi, Bossi, Dell’Utri e Lombardo ti prego di riconsiderare la tua posizione e correre a votare. Vi è un abisso di fondo fra il PD e il PDL: la considerazione per le regole democratiche, il rispetto per chi ha lottato ed è morto per dare la democrazia all’Italia, l’ossequio ad alcuni simboli non formali (v. lettera di Veltroni a Berlusconi, e “volgare” risposta di quest’ultimo). Qualunque furto sia stato perpetrato ai danni dell’elettore, cerchiamo di non perpetuarlo dando accesso al governo nazionale e regionale (siciliano) a una banda di sconsiderati.

  10. Sebastian
    9 aprile 2008 alle 9:28

    torietoreri, invece di rigirare la solita e fredda frittata dell’altro ieri, formula qualche altra buona ragione che instilli a chi ha deciso di non votare almeno il seme del dubbio.

    Pax +

  11. Sebastian
    9 aprile 2008 alle 10:50

    ANNUNCI DI ASTENSIONE DAL VOTO IN SICILIA.

    Il Comitato Civico di Gioiosa Marea, che da sei anni attende che venga riparata la statale 113 distrutta da una frana, ha consegnato al Prefetto dì Messina oltre 600 schede elettorali: «Io non andrò a votare perché ormai ho perso completamente la fiducia in chi rappresenta le istituzioni nazionali, regionali e locali», dice la signora Angela Scaffidi. Come lei non voteranno consumatori del Codacons, che protestano contro il mancato inserimento nei programmi di iniziative contro il caro servizi, e anche i disabili dell’Ausl 5 di Messina, che non si recheranno alle urne perché è stato sospeso il servizio per la loro assistenza. E se il centro studi Anghelos «invita al volo consapevole e apartitico», difficilmente andranno alle urne i pescatori delle marinerie di Sciacca e Lampedusa: «Il Costo del gasolio è raddoppiato nel giro di un anno e ogni battuta ci costa oltre 600 euro solo per il carburante» — dice Antonio Randazzo, presidente della coop “Tra i pescatori Sciacca” il tutto nel disinteresse dei politici.

    Pax +

  12. 9 aprile 2008 alle 11:45

    Per Tori e toreri (e Walter Veltroni).

    C’è un non piccolo dettaglio che spesso sfugge (o, più esattamente, viene taciuto, applicando la stessa tecnica di comunicazione grazie alla quale gli astensionisti, cioè i decisi a non votare, vengono ignorati e rimossi, così, semplicemente chiamandoli “indecisi”). Quando Veltroni parla di vittorie anche per un solo voto (o per una manciata di voti) dimentica di dire che un tale evento fortunoso, sarebbe in definitiva una sconfitta di tutti gli elettori e della vera democrazia. Sarebbe infatti il segno evidente che i cittadini hanno votato in modo aleatorio su alternative fittizie. Ora, con questa legge elettorale una vittoria per pochi voti non è una remota casualità ma un obiettivo strategico perseguito con rancoroso puntiglio, in odio al Paese da una delle parti in gioco.
    Attraverso lo svuotamento del voto come espressione della libera volontà dei cittadini, riducendolo a consultazione statistica, all’equivalente del lancio di una moneta, di una gettata di dadi, in realtà si esautora la sovranità popolare. L’unico modo di non votare a caso, e dunque l’unico atteggiamento autenticamente laico e democratico, in questo frangente, è non votare affatto. E per un cattolico, io credo, in questo momento anche un dovere di coscienza.
    Veltroni non ha mostrato maggiore senso dello Stato dei suoi competitori. Un partito davvero nuovo avrebbe dovuto dare un segnale impostando la campagna elettorale sui temi alti della difesa della democrazia e delle libertà civili; sull’unico punto della riforma della legge elettorale. Un vero leader avrebbe avuto questo coraggio. Sicuramente non avrebbe vinto, ma avrebbe conquistato il cuore della parte migliore del Paese insieme al ruolo di autorevole oppositore; sarebbe stato rispettato nella stesura della nuova legge elettorale e sicuro vincitore tra diciotto mesi (perché non più di tanto durerà la prossima legislatura) magari permettendosi pure il gesto elegante di ritornare a sottoporsi al giudizio delle primarie. Ma così… promettere riforme che richiederanno tempo (che non abbiamo) soldi (che non ci sono) forse servirà, al massimo, a pareggiare o più probabilmente a limitare la sconfitta: stanno solo facendo perdere tempo prezioso al Paese. Poiché sono illegittimamente esautorati, nella situazione attuale i cittadini, specie i cattolici, per il momento non possono fare proprio nulla se non difendere i principi vitali del regime di rappresentanza democratica…non votando. Dopo le elezioni si misurerà il tasso di democrazia del Paese, non dall’affluenza al voto ma dall’impegno a stimolare, in ogni modo compatibile con la democrazia, la stesura di una legge elettorale equilibrata che garantisca governabilità al Paese e rispetto del principio di rappresentanza democratica. Ma sarà molto più difficile perché, alle prossime elezioni, i cittadini saranno ancora più esasperati e arrabbiati.

    Giampiero.

  13. torietoreri
    9 aprile 2008 alle 12:39

    Se faremo mancare voti a chi almeno vuole la modifica di questa legge elettorale che tu auspichi (secondo me il centro-destra non vuole tale modifica) ci sorbiremo non diciotto mesi, ma sessanta mesi di sgoverno (non è un errore di stampa) di una coalizione molto peggiore di quella 2001-05.
    P.S.: Veltroni non è il mio idolo (ho votato per la Bindi alle primarie), ma almeno i suoi compromessi sono meno gravi delle aperte dichiarazioni della parte avversa.

  14. Sebastian
    12 aprile 2008 alle 21:16

    Scarica qui l’elenco dei condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio che verranno eletti in Parlamento.

    Fai clic per accedere a Se_li_conosci_li_eviti.pdf

  15. umbopiergio
    14 aprile 2008 alle 20:29

    Caro professore, ora sarai contento di avere presidente di regione Lombardo e del Consiglio Berlusconi, che proclama eroe Mangano, condannato per tre omicidi e legato a clan mafiosi.

  16. Sebastian
    15 aprile 2008 alle 6:27

    Escludendo i voti degli italiani all’estero, l’affluenza alle urne è stata dell’ 80,509%. Alle precedenti consultazioni è stata dell’ 83,617%.; circa 3 punti percentuali di differenza.

    La coalizione di Berlusconi ha al momento il 46,81% di preferenze, mentre quella di Veltroni il 37,54% di preferenze.

    Il 3% in più di astensionismo dal voto, ammesso che sia riconducibile all’appello dei NONVOTO, non avrebbe cambiato le cose.

    Penso che le ragioni della vittoria di Berlusconi vadano cercate altrove.

    Pax +

  17. 15 aprile 2008 alle 9:12

    Caro collega Umberto,

    sono davvero contento di rileggerti. Se avessi avuto piacere nel veder vincere Lombardo e Berlusconi li avrei votati, non credi? Forse è meglio evitare alibi, visti i numeri dei risultati elettorali. Ha vinto soprattutto la Lega; del resto era come giocare con l’arbitro a favore: la legge elettorale era pensata per loro da uno di loro. Poi hanno vinto Berlusconi e Fini, che hanno aumentato i loro voti, ma ha vinto anche Veltroni, che ha ottenuto il suo principale obiettivo: essere l’unico soggetto politico di sinistra, nonostante abbia sbagliato tutto e sia il responsabile di quella che ritengo una sconfitta del bene comune degli italiani.
    Che Lombardo avesse potuto non vincere senza l’astensionismo poteva pensarlo solo chi è ignaro di politica siciliana, luogo, d’altronde, ove storicamente nasce la gran parte delle peculiarità (e anomalie) della politica italiana. Hanno mandato al macello la povera Finocchiaro imponendole la peggiore dirigenza che si sia mai vista.
    Dell’UdC neanche voglio parlare: hanno preso mazzate, ma sono contenti lo stesso, visto che si ritrovano in casa un sacco di raccogliticci e il vicerè per grazia divina Cuffaro sarà uno dei due senatori che sono riusciti a prendere.
    Ma chi ha perso, allora? Il bene comune, come ho già detto, nella veste delle identità politico-sociali tradizionali: i fascisti, la sinistra storica (tutta fagocitata dal PD): comunisti, socialisti, i cattolico sociali. Tutto come da programma del “rinnovamento” democratico in Italia. Hanno perso soprattutto i cattolici, che, al di là delle genuflessioni di facciata e in devozionale ossequio ai “valori” non avranno più modo di fare una politica laica, caratterizzata dal loro tradizionale pluralismo.
    Infine hanno perso gli astensionisti “malmostosi” (come ha detto Mario Pirani) e “irresponsabili” (come ha detto Moretti, che dimostrava di essere assai più lucido e mi piaceva di più quando gridava a D’Alema di dire qualcosa di sinistra e che con questa dirigenza non si poteva vincere mai). Hanno perso soprattutto gli astensionisti come me, cattolico e di sinistra.

  18. Sebastian
    15 aprile 2008 alle 16:35

    Tutto sommato, nella disfatta generale dei nanopartiti, ai Radicali è andata bene. In fin dei conti inciuciarsi col PD è stata una mossa che ha prodotto i suoi dignitosi risultati.

  19. Sebastian
    16 aprile 2008 alle 7:48

    Ho appena scoperto che esiste un YouTube a tema religioso.

    Ne segnalo il link per tutti coloro che ne fossero interessati. (Posto l’informazione qui perchè non so dove farlo… )

    http://www.godtube.com

    Pax +

    Spero di fare cosa gradita ai lettori inserendo il link nel Blogroll. Giampiero.

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  1. 29 aprile 2008 alle 12:48

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